Il Consorzio Universitario di Caltanissetta, un volano potenziale per lo sviluppo culturale ed economico per la città, si trova da più di un anno in un limbo amministrativo che ne sta frenando le attività e, nello stesso tempo, compromettendo il futuro
Nonostante il Comune di Caltanissetta continui a versare regolarmente la quota annuale di 180.200,00 euro, l’ente è paralizzato dall’assenza del suo presidente, dopo le dimissioni del sindaco Walter Tesauro, avvenute oltre un anno fa, in concomitanza con al sua candidatura a sindaco.
Il pagamento regolare della quota da parte del Comune è sicuramente un segnale positivo di volontà e impegno, ma a fronte di un tale investimento economico, è lecito e doveroso che i soci, Comune in primis, pretendano il pieno funzionamento del Consorzio.
Oltre al Comune di Caltanissetta, ricordiamo che sono i soci anche l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP), il CEFPAS, la Camera di Commercio di Caltanissetta e il Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, di cui Tesauro è da pochi mesi diventato presidente.
Tutti questi enti hanno un interesse diretto e un ruolo importante e centrale nel promuovere le attività del Consorzio e tutti dovrebbero esercitare pressione affinché la nomina del nuovo Presidente avvenga con la massima urgenza.
L’assenza di una guida regolarmente incaricata dalla Regione sta impedendo lo svolgimento a pieno regime di numerose attività cruciali per il Consorzio e per la comunità studentesca, che spesso ha lamentato disagi.
Tra queste, la mensa universitaria, data per imminente nei locali dell’ex Bar Romano, l’acquisizione e la gestione di nuovi locali, ex Banca d’Italia in primis, e possibilmente l’attivazione di nuovi corsi di studio, così come avviene in altri Consorzi, ad esempio Trapani e Agrigento.
Ma la questione più importante, e forse la più deludente, riguarda la costituzione dell’Ospedale Universitario, o Policlinico, un progetto dato per certo e che avrebbe rappresentato una svolta importante per la sanità locale, la formazione medica nel territorio e una boccata di ossigeno per l’economia locale.
La collaborazione con l’Ospedale Sant’Elia, fondamentale per questo ambizioso progetto, è di fatto in stallo, almeno per quello che ci è dato sapere.
Tutte queste iniziative, vitali per l’attrattiva e l’efficacia del Consorzio Universitario, sono in attesa di una nomina che ancora tarda ad arrivare.
Questo immobilismo non solo impedisce il progresso, ma rischia di far sfumare un’opportunità preziosa, lasciando spazio alle università vicine che, inevitabilmente, si avvantaggiano di questa situazione di stallo.
La preoccupazione più grande è che questa situazione di stallo non si trascini fino a un’ennesima “demolizione”, quella del Consorzio, a tratti simile a quanto accaduto per l’antenna, per poi tutti pronti a rammaricarsi per l’ennesima opportunità persa per la solita incuria, inerzia o chissà cos’altro e che sentiremo chiamare, come avvenne oltre venni anni fa con l’Università di Caltanissetta, “scippo”, ma se proprio di scippo si trattò, lo si può paragonare all’aver lasciato incustodito un portafoglio pieno di banconote su una panchina per un lungo tempo, confidando sul fatto che nessuno lo avrebbe preso e, dopo tempo, gridare al furto, cosa veramente ridicola.
Chi vantava rapporti diretti e privilegiati con la Regione dovrebbe oggi farsi carico di questa responsabilità, spingere con decisione per la nomina del nuovo Presidente e informare sul perché di questo inspiegabile ritardo. Ma la politica è fatta così, annuncia le cose belle, che fanno aumentare la propria fiducia e credibilità e su quelle sconvenienti, si tace.
Giusto anche per comprendere se erano promesse concrete e discorsi pronunciati perchè si era in campagna elettorale; adesso è venuto il momento di dimostrarlo.
In caso contrario, il rischio è di assistere all’ennesima beffa per la città, che si trova a perdere pezzi importanti per la “propagandata rinascita” e nello stesso tempo a pagare un costo senza ricevere i benefici sperati.
È fondamentale che i soci del Consorzio, in primis il Comune di Caltanissetta, pretendano risposte e azioni certe e concrete.
Il futuro dell’università a Caltanissetta e delle sue potenzialità di sviluppo non può essere lasciato nell’incertezza per un ritardo burocratico, non vorremmo pensare che dietro il tutto ci sia una mancanza di volontà politica o un disegno ben preciso.
Intanto il comune continua a pagare il contributo annuo di 180.200€. Ad Maiora
L’atto di liquidazione
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