I paesi che temono di rimanere senz’acqua, non avendo fonti alternative a quella dell’Ancipa, lamentano il fatto che l’acqua continua ad essere erogata ai paesi del nisseno, Caltanissetta e San Cataldo.
In altri momenti nulla avrebbero eccepito, come prima della grave crisi idrica, mai se ne erano lamentati, ma adesso che i cinque comuni temono per la loro “sopravvivenza”, considerato che era stato garantito loro autonomia idrica e che l’invaso sarebbe stato utilizzato solo per le loro.
Per tranquillizzarli era stata assicurata la chiusura vero il nisseno, che doveva avvenire il 15 di novembre, in considerazione del fatto che i due principali comuni sarebbero stati riforniti dai pozzi, che, così come ha più volte ripetuto il sindaco Tesauro, avrebbero erogato 90 litri al secondo, che avrebbero addirittura potuto consentire una riduzione dei giorni di attesa.
Il malumore aumenta avendo constatato che dall’Ancipa si preleva ancora un buon quantitativo e che addirittura, nell’ultima cabina di regia è stato chiesto di tornare a prelevare dalla diga per ridurre le turnazioni di sei giorni.
In quella riunione, sostengono i sindaci, è emerso che ancora viene erogata acqua verso Caltanissetta.
Dalla diga vengono prelevati 158 litri al secondo, ai comuni ancipa dipendenti ne vanno di 35 litri al secondo, questa è , secondo loro la prova che ancora il nisseno viene rifornito.
Lo scorso anno l’Ancipa in questo stesso periodo aveva 11 milioni di metri cubi di acqua, oggi meno di 2,5 e se si continuano a prelevare e non dovesse piovere abbondantemente temono di rimanere a secco in primavera con il rischio di ripetere quanto successo la scorsa estate.
Ma pensandoci bene, allora i litri annunciati, il “record” del by pass, sono effettivamente quelli comunicati o probabilmente si sono dette cose che poi alla luce dei fatti si son dimostrate non vere e quindi dobbiamo ancora ricorrere all’Ancipa per non aumentare i giorni di turnazione ?
Ad Maiora
