Lo ha annunciato il Ministro Gilberto Pichetto a Lussemburgo, a margine del Consiglio Energia: “Promuoviamo con convinzione il principio della neutralità tecnologica per una transizione sostenibile”
Lussemburgo, 16 giugno – “L’Italia aderisce ufficialmente all’Alleanza UE sul nucleare, dopo avervi preso parte finora in qualità di osservatore”. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in occasione della riunione dell’Alleanza che si è tenuta questa mattina a margine del Consiglio Energia in corso a Lussemburgo.
“Siamo felici – ha concluso Pichetto Fratin – di collaborare e lavorare attivamente da oggi, con tutti i Paesi dell’Alleanza Nucleare, per promuovere insieme la definizione di un quadro europeo favorevole allo sviluppo dell’intera catena del valore dell’energia nucleare”.
Neutralità tecnologica
“Si tratta di una decisione in linea con le scelte di politica energetica del governo italiano che promuove con convinzione il principio della neutralità tecnologica, per seguire una transizione energetica sostenibile, che garantisca la sicurezza e la resilienza del sistema energetico e favorisca imprese e famiglie”, ha dichiarato il ministro della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in occasione della nuova riunione dell’alleanza a margine del Consiglio Ue Energia a Lussemburgo.
Rivalutazione pragmatica
L’Italia “sta seguendo una strategia nazionale che in maniera trasparente e graduale, promuove una rivalutazione pragmatica del ruolo dell’energia nucleare come fonte decarbonizzata, sicura, affidabile e programmabile”, ha spiegato il ministro, sostenendo che il nostro governo è “felice di collaborare e lavorare attivamente da oggi, con tutti i Paesi dell’Alleanza Nucleare, per promuovere insieme la definizione di un quadro europeo favorevole allo sviluppo dell’intera catena del valore dell’energia nucleare”.
L’alleanza
L’alleanza che sostiene l’energia atomica in Europa è un’iniziativa promossa da Parigi nel marzo del 2023, a cui aderirono da subito 11 Stati (Franca, Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia) e a cui poi si unirono altri tre (Belgio, Estonia, Svezia). Questi governi chiedono che le nuove centrali nucleari siano inserite tra quelle che possono aiutare l’Unione europea a raggiungere i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2.
In particolare questi Paesi, che ora con l’Italia sono diventati 17 sui 27 dell’Ue, sottolineano che sono le tecnologie come quelle dei cosiddetti Smr, reattori modulari di piccola taglia, che più possono contribuire, insieme alle grandi centrali nucleari, al raggiungimento dei target climatici e alla sicurezza energetica, e per questo chiedono di promuovere la ricerca e l’innovazione in questo campo. Più compatti e rapidi da costruire rispetto a quelli tradizionali, gli Smr promettono maggiore flessibilità, sicurezza e costi ridotti.
Tra le priorità del gruppo: l’accesso ai finanziamenti verdi per l’energia atomica, il sostegno agli investimenti per costruire nuovi reattori, e una cooperazione rafforzata su ricerca, formazione, gestione dei rifiuti e standard di sicurezza. I membri rivendicano anche il riconoscimento del diritto sovrano degli Stati a definire il proprio mix energetico, rivendicando un ruolo strategico per il nucleare nella transizione climatica e nella sicurezza energetica dell’Unione. L’Alleanza si riunisce periodicamente a margine dei Consigli Energia dell’Ue.

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