A Caltanissetta la politica è molto attiva, non si può certo dire che non si muova… certo dipende in che direzione e per cosa
Non passa giorno che sui giornali o sui social non si leggano notizie sull’attività politica dei nostri “eletti”. Dal Comune alla provincia un gran faticare e grandi manovre che creano tanto…
Peccato, è proprio il cas di dirlo, che tutto questo fermento non sia a vantaggio dei cittadini.
Continuano infatti a non aversi notizie della nomina del nuovo Presidente del Consorzio universitario, poltrona vacante dalla primavera 2024, quando l’allora presidente Tesauro si dimise per poi diventare sindaco; nulla è dato sapere dell’acquisto della ex Banca d’Italia, men che meno del famoso Policlinico, dato per certo che si facesse a Caltanissetta durante la campagna elettorale per le scorse amministrative, rimane un mistero il discorso piscina , articolo del 28/08/2025, e ancora più mistero anche sui famosi 4,2 Milioni per il rifacimento parziale della rete idrica cittadina e via discorrendo.
La città intanto rimane in attesa che la politica agisca per risolvere questi e tanti altri problemi, ma comprende, si fa per dire, che è troppo impegnata su come risolvere i propri problemi di poltrone.
Ai nisseni, detto francamente, poco o per niente interessano i rimpasti in giunta comunale o dell’assegnazione delle deleghe alla provincia, al netto di essere un parente del protagonista, tutte azioni che dovrebbero essere semmai marginali e soprattutto funzionali per affrontare, si spera presto, i temi che riguardano il vivere quotidiano ed il futuro dei nisseni, costretti a far quadrare bene conti, a stringere la cinghia, a fare tante rinunce, comprese anche quelle per curarsi, problemi che i nostri “eletti” non hanno di certo, visto quello che percepiscono.
Ma probabilmente sono troppo presi dallo sbrogliare una matassa che giorno dopo giorno diventa sempre più piena di nodi difficile da scioglere.
“Esonerato” Aiello e “assunto” in giunta Mirisola, che bussava da tempo alla porta, non è dato sapere se alla porta del sindaco o alla segreteria dell’onorevole, più probabile la seconda, e che adesso, già percepisce lo stipendio da ssessore, ma attende di sapere a quali deleghe dovrà dedicarsi, e anche su questo pare ci sia qualche grande difficoltà, si parla infatti di rimodulazione di tutte le deleghe.
Archiviata la faccenda Aiello, la situazione sembrava essersi rasserenata, mettendo in modalità “stand by” eventuali altre sostituzioni.
Ma quando sembrava essere tornata la “pax”, e che si stava concludento la “campagna acquisti agostana”, a riaprire il discorso, sparigliando le carte, ci pensa il presidente del consiglio comunale e consigliere provinciale Bruzzaniti, il quale non soddisfatto delle deleghe assegnategli al Libero consorzio lancia la pietra della discordia con un suo post su Facebook dove scrive “Non c’è cavallo che non si stanchi, né santo che non si stufi”.
Chi sa leggere tra le righe, non pensando che Bruzzaniti si sia dato all’ippica o sia in preda ad una crisi mistica, comprende bene che si voglia riferire alla pazienza, politica, ormai giunta al limite.
Il riferimento pare non sia solo relativamente alle deleghe assegnategli alla provincia, ma anche e forse soprattutto a quanto sta accadendo al Comune dove, non è un segreto che Fratelli d’Italia rivendica da tempo un terzo assessorato.
Che a Palazzo del Carmine negli ultimi mesi pare si sia diffuso un “virus”, che produce mal di pancia tra le fila della maggioranza, non è neanche questo un mistero.
Questi dolorini sono dovuti non tanto al non voler più sostenere Tesauro, non ci si pensa proprio, ma a causa di aspettative o a promesse non mantenute, che riguardano proprio i nuovi ingressi in giunta.
Per completare il “quadro clinico”, bisogna dire che il virus, con annessi mal di pancia, ha colpito pure l’opposizione, stanca di digerire certe appartenenze poco chiare, vedasi i due consiglieri di Orgoglio Nisseno, sulla carta all’opposizione, anche se quando sono chiamati ad esprimersi o a votare spesso si allineano con la maggioranza, come anche la posizione della consigliera e vice presidente del consiglio Federica Scalia, che dopo la sua elezione a vice, spesso non è allinenata con l’opposizione e votando addirittuta mozioni della maggioranza, andando contro i principi cardini del movimento, i costi della “casta”, quando ad eseempio ha votato a favore dell’aumento del 68% dei gettoni di presenza, contribuendoa alle conseguenze descritte in questo nostro articolo del 27/08/2025.
Ma, per comprendere bene il tutto, bisogna fare un passo indietro.
Il tutto probabilmente ha origine quando, in campagna elettorale il centrodestra, capeggiato e guidato dall’on. Mancuso, strinse un accordo con la Lega, su Aiello, con Caltanissetta 2030, per la Candura e con la Dc, per la Falcone e forse anche con altri, “ripagati” successivamente.
Ma alla base di quell’accordo, che fu poi mantenuto in toto, c’era il raggiungimento della soglia del 5%, cosa che non avvenne per nessuno dei tre.
Sempre lo scorso anno, voci attendibilissime, sostengono che a distanza di un anno si sarebbero fatte delle valutazione politiche, in particolar modo sui partiti entrati nella giunta di Palazzo del Carmine con propri rappresentanti, senza l’aver espresso neanche un consigliere comunale, non avendo superato appunto la percentuale necessaria del 5% dei voti, a dimostrazione della palese bocciatura dai nisseni che non hanno loro dato fiducia tramite il voto, ma che sono stati promossi a pieni voti da Mancuso e Tesauro.
Questo è sicuramente quello a cui si riferisce Bruzzaniti e su questo si basa la sua rivendicazione, che poi è quella di Fratelli d’Italia.
Attualmente siedono in giunta, per Fratelli d’Italia, gli assessori Lo Muto e Petrantoni, ai quali il partito di Giorgia Meloni chiede di affiancare un nuovo collega di partito.
I nomi già trapelano, si parla di qualche consigliere comunale, che potrebbe essere Genovese, capogruppo, oppure Longo o Millaci, che tra le altre cose consentirebbe l’ingresso in consiglio di Manuel Bonaffini, il primo dei non eletti.
Ma i mal di pancia, un vero e proprio un virus, sembrano esserci anche tra Noi Moderati che intravedono un “cartellino rosso” anche per un loro assessore, situazione che a loro ovviamente non va giù, minacciando, con chiari segnali già dati in diverse occasioni, uscite innotivate dall’aula, di mollare l’appoggio dato sino ad ora alla giunta.
Ma l’intensa attività politica dei nostri “eletti” va oltre i confini comunali e provinciali, arrivando fino alla Ragione.
Come anticipato alcuni giorni fa dal quotidiano laRepubblicaPalermo, l’on. Michele Mancuso di Forza Italia potrebbe essere nominato nuovo assessore regionale.
Mancuso eletto, per la seconda volta, nella lista di Forza Italia in provincia di Caltanissetta, con 8.289 voti, è molto vicino al presidente Schifani, dopo la leggera “sbandata” iniziale verso Gianfranco Miccichè, ma subito corretta con un abile “controsterzo”.
Vedremo adesso, finiti i malesseri, non grazie a dosi di antibiotici, ma di accomodamenti vari sulle poltrone desiderate, se finalmente, arrivi il momento di impegnarsi e soprattutto di portare a risoluzione le tante problematiche aperte e irrisolte, ma anche nel portare avanti il ricco programma elettorale presentato ai cittadini, che è molto distante dall’essere applicato e rispettato. Ad Maiora
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