La Relatrice speciale presenta il nuovo rapporto sul sostegno alle operazioni di Tel Aviv nella Striscia e in Cisgiordania: “C’è un sistema coloniale globale”. Critiche anche dal rappresentante italiano
Francesca Albanese ha presentato ieri – 28 ottobre – il suo ultimo rapporto alle Nazioni Unite. Con “Il genocidio di Gaza: un crimine collettivo”, la relatrice speciale dell’Onu sui territori palestinesi occupati analizza il ruolo di 63 stati nella condotta di Israele, sia nella Striscia che in Cisgiordania, definendo la rete di rapporti fra Tel Aviv e gli alleati come “un ordine mondiale coloniale sostenuto da un sistema globale di complicità”.
Secondo Albanese “troppi Stati hanno armato e finanziato l’apartheid militare messa in campo da Israele, rendendo possibile che la sua condotta coloniale diventasse genocidio”. Nel report viene sottolineata la copertura diplomatica fornita dagli Stati Uniti allo Stato ebraico tramite l’utilizzo per sette volte del loro potere di veto nelle votazioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Anche la decisione del Congresso Usa di approvare una fornitura di armamenti a Israele del valore di quasi 30 miliardi di dollari nonostante il governo di Netanyahu stesse minacciando l’invasione di Rafah è stata al centro delle accuse, così come il supporto di Germania e Regno Unito con navi da guerra e missioni di sorveglianza sulla Striscia.
Albanese, attualmente a Città del Capo per la Nelson Mandela Annual Lecture, si è collegata con il Palazzo di Vetro dalla sede della fondazione dedicata a Desmond Tutu, arcivescovo anglicano e attivista contro l’apartheid in Sudafrica, e alla moglie Leah, attivista, per via delle sanzioni emanate contro di lei dall’amministrazione Trump che le hanno impedito di essere a New York.
La risposta di Israele è stata affidata all’ambasciatore all’Onu Danny Danon che ha definito Albanese una “strega malvagia”: “Questo rapporto è un’altra pagina del suo libro degli incantesimi. Ogni pagina di questo report è una maledizione vuota, che non funziona, perché lei è una strega fallita. Lei fa propaganda per Hamas”.
Oltre che la (scontata) critica di Israele durante la discussione del rapporto è arrivato anche l’attacco di Maurizio Massari, rappresentante permanente per l’Italia: “Il rapporto è interamente privo di credibilità. Come Italia non siamo sorpresi. Il contenuto supera palesemente il mandato della relatrice ed è ancora più preoccupante la completa inosservanza del codice di condotta dei relatori speciali in quanto a integrità, imparzialità e buona fede”.
Fonte lespresso.it di Paolo Tomasi
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