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Ponte sullo Stretto, c’è lo stop della Corte dei conti. Per Meloni è un “atto di invasione dei giudici”. Salvini: “Scelta politica, non mi fermerò”

Last updated: 30/10/2025 6:27
By Redazione 166 Views 5 Min Read
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Dai giudici contabili niente visto di legittimità alla delibera Cipess, le motivazioni entro 30 giorni. Le opposizioni: “Sonoro schiaffo”

La Corte dei Conti boccia la delibera Cipess con cui il governo, lo scorso agosto, aveva stanziato oltre 13 miliardi di euro per la costruzione del Ponte sullo Stretto. “La sezione centrale di controllo di legittimità su atti del governo e delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, all’esito della Camera di consiglio seguita all’adunanza del 29 ottobre 2025, non ha ammesso al visto e alla conseguente registrazione la Delibera Cipess n. 41/2025 del Ponte sullo Stretto”, si legge in una nota della magistratura contabile.

Le motivazioni verranno pubblicate “entro 30 giorni” ma, intanto, l’effetto concreto è lo stop all’infrastruttura che dovrebbe collegare Calabria e Sicilia; a quel ponte, di cui si parla da anni, che il governo Meloni ritiene opera imprescindibile e strategica per il Paese. E per cui la società che si dovrebbe occupare della costruzione, Webuild, aveva già avviato la selezione delle assunzioni.

La doccia fredda arriva a poche ore dall’informativa di Matteo Salvini alla Camera, in cui si era detto fiducioso circa i “dubbi” che la Corte dei conti aveva già manifestato negli scorsi giorni. E infatti, la prima reazione arriva proprio dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, che solo ieri invitava il Viktor Orbán a visitare nei prossimi mesi i cantieri: “La decisione della Corte dei Conti è un grave danno per il Paese e appare una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico. In attesa delle motivazioni — continua Salvini, aprendo un ulteriore fronte con la magistratura — chiarisco subito che non mi sono fermato quando dovevo difendere i confini e non mi fermerò ora, visto che parliamo di un progetto auspicato perfino dall’Europa che regalerà sviluppo e migliaia di posti di lavoro da sud a nord. Siamo determinati a percorrere tutte le strade possibili per far partire i lavori. Andiamo avanti”.

E anche dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arriva un duro attacco ai giudici: “La mancata registrazione da parte della Corte dei conti della delibera Cipess riguardante il Ponte sullo Stretto è l’ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del governo e del Parlamento — afferma —. Sul piano tecnico, i ministeri interessati e la presidenza del Consiglio hanno fornito puntuale risposta a tutti i rilievi formulati per l’adunanza di oggi; per avere un’idea della capziosità, una delle censure ha riguardato l’avvenuta trasmissione di atti voluminosi con link, come se i giudici contabili ignorassero l’esistenza dei computer”.

Per il Partito democratico, la decisione della Corte dei conti “è uno schiaffo in faccia a Salvini e un segnale chiarissimo che il Governo non può ignorare”. Per Angelo Bonelli di Avs, che solo oggi pomeriggio aveva evocato la possibilità di sporgere denuncia alla Corte di Giustizie dell’Unione europea, “vince la giustizia” e “vince il diritto. Salvini ha tenuto in ostaggio il Paese con la sua follia, sottraendo 14 miliardi di euro allo Stato per un progetto mai validato da alcun tecnico o organismo dello Stato: un progetto vecchio di 26 anni, che viola le direttive europee su ambiente e concorrenza. È il fallimento politico e istituzionale di Salvini, che ora deve dimettersi”.

Fonte lespresso.it di Lorenzo Stasi

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