Negli atti di una relazione di servizio dei carabinieri il giorno dopo la perquisizione. L’ex governatore si è “sfogato”, intanto oggi Cuffaro e il deputato Carmelo Pace saranno interrogati
Negli atti della inchiesta c’è anche una relazione di servizio dei carabinieri del Ros, si tratta di uno “sfogo” raccolto da tre marescialli dall’ex Presidente della Regione all’indomani delle perquisizioni. Cuffaro ha detto ai militari che il direttore generale dell’Asp, Alessandro Caltagirone, sarebbe ”uomo di Forza Italia” e che la accelerazione nella gara d’appalto sarebbe stata frutto ”dell’intervento di Romano Francesco Saverio”, come si legge nelle carte.
Cuffaro si sarebbe limitato ad aiutare Mauro Marchese, rappresentante legale della Dussmann che vinse l’appalto, ma perché ”in passato aveva avuto delle divergenze con l’ex direttore generale dell’Asp, Ficarra, Marchese lamentava il fatto che Ficarra non li facesse lavorare”, come scrivono i carabinieri.
Un altro passaggio della relazione di servizio è dedicato all’ormai noto concorso per la stabilizzazione degli operatori socio sanitari che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato truccato facendo arrivare le tracce ai candidati “segnalati” prima della prova.
Sul punto Cuffaro dice ai carabinieri di “avere fatto una minchiata” e che il suo intento “era solo quello di favorire una ragazza”.
In queste ore Totò Cuffaro è davanti il giudice Carmen Salustro per l’interrogatorio preventivo.
Su di lui pende una richiesta di arresto avanzata dalla procura di Palermo che adesso chiede anche di utilizzare la nuova relazione di servizio principalmente contro gli altri indagati.
Questa mattina dal gip ci sarà anche il deputato Carmelo Pace anche lui, così come l’ex governatore, accusato di associazione a delinquere.
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