La Digos indaga: al vaglio i filmati per identificare gli autori alla commemorazione dell’eccidio, organizzata da CasaPound. All’evento hanno partecipato circa 1.300 persone
A Roma in centinaia hanno fatto il saluto romano per commemorare i morti dell’agguato di Acca Larentia, avvenuto 47 anni fa. Aderenti a CasaPound e altri militanti di estrema destra si sono radunati sul luogo dell’eccidio, davanti alla storica sezione del Movimento sociale italiano, e hanno dato vita al cosiddetto rito del “presente”.
Il 7 gennaio 1978 furono uccisi due giovani appartenenti al Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, e poco dopo Stefano Recchioni, a seguito degli scontri con le forze dell’ordine.
La Digos sta visionando i filmati della manifestazione per identificare “coloro che si sono resi responsabili di condotte apologetiche del fascismo”.
Rocca (FdI): chiediamo verità e giustizia dopo 47 anni
Sull’eccidio interviene il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Federico Rocca, che, dopo aver partecipato alla commemorazione, dichiara: “A 47 anni di distanza noi non dimentichiamo il sacrificio di Francesco Ciavatta, Franco Bigonzetti e Stefano Recchioni, vittime innocenti dell’odio e della violenza politica. La strage di Acca Larentia rappresenta una delle pagine più buie e tristi della nostra storia. Continueremo a tenere vivo il ricordo di questi giovani onorando la loro memoria e continuando a chiedere verità e giustizia per far luce su questa tragica vicenda. Mi auguro che al di là delle polemiche dal Campidoglio si trovi la forza per far sì che questa strage sia parte di una memoria condivisa anche con l’apposizione di una lapide istituzionale che ricordi senza pregiudizi di parte la verità su quanto accaduto”.
“Roma, 7 gennaio 2024. E sembra il 1924”. Inizia così il post della segretaria del Pd, Elly Schlein, con tanto di video, per commentare i saluti romani che si sono levati davanti all’ex sede dell’Msi di via Acca Larentia, a Roma, per commemorare tre giovani del Fronte della Gioventù uccisi lì davanti 46 anni fa. “Presenteremo un’interrogazione al ministro Piantedosi – aggiunge la Schlein – quel che è accaduto non è accettabile. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte, come dice la Costituzione”. Il M5s presenta un esposto in Procura, per apologia di fascismo. Forza Italia: “Condanna politica netta e irrevocabile”. Fratelli d’Italia: “Lontani anni luce da questo tipo di manifestazione”. La Digos invierà un’informativa alla magistratura che segue il caso. La comunità ebraica: “Un oltraggio inaccettabile”.
Il saluto fascista – La sera del 7 gennaio i militanti di estrema destra si sono ritrovati davanti all’ex sede del Msi per commemorare tre attivisti del Fronte della gioventù uccisi 46 anni fa: Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, i primi due da un commando di estrema sinistra, il terzo negli scontri che seguirono tra giovani di estrema destra e forze dell’ordine. A documentare tutto un video di qualche decina di secondi, che fa il giro dei social, che racconta quanto accaduto a Roma dopo le commemorazioni ufficiali delle autorità, con la deposizione delle corone di alloro da parte del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e, per il Campidoglio, dell’assessore alla Cultura Miguel Gotor, nel piazzale dove c’è la targa ricordo. Poi, in serata, il rito del “presente”, la “cerimonia” che i gruppi neofascisti dedicano ai loro caduti con centinaia di braccia tese che si levano verso l’alto quando appunto viene chiamato il “presente”.
