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Altro voto sulla deriva bellica. Alta tensione al Parlamento Ue

Last updated: 02/04/2025 9:52
By Redazione 114 Views 7 Min Read
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I documenti sono un invito al riarmo e a istruire famiglie e giovani alla guerra come dice un report svedese

Contents
Le due relazioni al voto di StrasburgoIgnorate le interlocuzioni di pace tra Usa, Ucraina e RussiaUn inno al riarmo e un invito alle famiglie e ai giovani a preparsi alla guerraIl no del Movimento 5 Stelle al riarmo

Un’altra giornata di passione si preannuncia a Strasburgo oggi. Quando il Parlamento europeo sarà chiamato a votare due relazioni presentate da socialisti, liberali e popolari. E c’è il rischio che i partiti italiani si spacchino nuovamente con la Lega, il M5S e gli eurodeputati di Avs fermi sul no alla deriva bellicista e al riarmo.

A differenza di Forza Italia e della frangia riformista del Pd. Mentre Fratelli d’Italia continua a mantenere una posizione di mezzo.

Le due relazioni al voto di Strasburgo

La prima relazione è sull’attuazione della politica estera e di sicurezza comune e la seconda sull’attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune.

La prima si può definire il manifesto politico della retorica che hanno portato avanti Ursula von der Leyen e l’Alta rappresentante Kaja Kallas. La maggioranza invita l’Unione europea e i suoi Stati membri ad aumentare e accelerare significativamente l’assistenza umanitaria, il sostegno militare, gli aiuti economici e finanziari e il sostegno politico in ogni modo possibile fino alla vittoria dell’Ucraina.

Evidenzia in particolare l’urgente necessità di fornire all’Ucraina maggiori capacità di difesa aerea e di terra ed esorta gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull’impiego dei sistemi d’arma occidentali forniti all’Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo, il che sarebbe pienamente in linea con il diritto all’autodifesa dell’Ucraina conformemente alla Carta delle Nazioni Unite.

Per quanto riguarda il contesto del conflitto a Gaza ci sono alcune gravi mancanze. Mentre nella parte che riguarda il conflitto russo-ucraino si fa riferimento, con citazione delle sentenze e nome dei politici e dei generali russi sotto accusa della CPI, per quanto riguarda il massacro di Gaza non si nomina mai Israele e il governo Netanyahu.

“Prende atto del mandato di arresto emesso dalla CPI il 21 novembre 2024”: questo è il contenuto di uno dei pochi paragrafi in cui si parla delle responsabilità di Israele.

Ignorate le interlocuzioni di pace tra Usa, Ucraina e Russia

Ritornando sulla questione russo-ucraina, invece, il testo finge che non ci siano state le ultime interlocuzioni di pace tra Usa, Russia e Ucraina e continua, come abbiamo detto prima, nella sua retorica bellicista di sostegno all’Ucraina, invio di armi fino a quando l’Ucraina non sconfiggerà sul campo la Russia.

Il secondo documento nelle impostazioni è uguale al primo. Si parla molto di difesa comune ma nella sostanza è una spinta al riamo, giustificandolo con la crescente minaccia rappresentata da Russia, Cina e Iran.

Si chiede di supportare l’Ucraina con l’invio di armi e con l’apertura di linee produttive di sistemi di armi direttamente sul territorio ucraino insieme all’addestramento dell’esercito ucraino da parte dei paesi Ue.

Un inno al riarmo e un invito alle famiglie e ai giovani a preparsi alla guerra

Ma la cosa più preoccupante è che si chiede ai paesi membri di preparare le famiglie e i giovani alla nuova mentalità orientata alla gestione delle crisi belliche, con esercitazioni e iniziative che facciano partecipare la società civile a questo sforzo bellico.

È necessaria – si legge – una comprensione più ampia, tra i cittadini dell’Ue, delle minacce e dei rischi per la sicurezza al fine di sviluppare una comprensione condivisa e un allineamento delle percezioni delle minacce in tutta Europa e di creare una nozione globale di difesa europea.

E ancora: si invita l’Ue e i suoi Stati membri a mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione, in particolare per i giovani, volti a migliorare le conoscenze e a facilitare i dibattiti sulla sicurezza, la difesa e l’importanza delle forze armate, e a rafforzare la resilienza e la preparazione delle società alle sfide in materia di sicurezza, consentendo nel contempo un maggiore controllo e scrutinio pubblico e democratico del settore della difesa.

E si invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare tali programmi nel quadro dello scudo europeo per la democrazia, seguendo il modello di programmi nazionali come l’iniziativa svedese di emergenza civile.

Quest’ultima iniziativa, che invita a preparare famiglie e giovani alla guerra, fa il paio col kit di sopravvivenza per 72 ore presentato dalla commissaria Ue Hadja Lahbib.

Il no del Movimento 5 Stelle al riarmo

“Domani (oggi, ndr) il Parlamento europeo voterà una relazione sulla politica di difesa europea. Questo testo è un inno alla terza guerra mondiale ed è gravissimo che in un passaggio si inviti addirittura a fare brainwashing ai giovani motivandoli alla guerra. Abbiamo presentato degli emendamenti per rilanciare l’Europa della pace e della diplomazia, ma questa maggioranza guerrafondaia farà muro perché vogliono solo l’escalation militare nascondendo ai cittadini che sono pronti a mandare i figli degli italiani in guerra. La maggioranza è destinata ad andare in frantumi ancora una volta a dimostrazione che sulla politica estera e di difesa sono spaccati e senza una bussola. Contro questa follia collettiva invitiamo tutti i cittadini a scendere in piazza il 5 aprile a Roma: basta soldi alle armi e basta a questa governo che fa gli interessi delle lobby”, afferma Danilo Della Valle, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.

Nel documento si sostiene anche che bisogna arrivare a competere con la Russia sulla produzione di armamenti: bombe ipersoniche, carri armati e altro perché quest’ultima spenderebbe più dei paesi Ue in armamenti, sebbene questi dati siano in contrasto con i dati ufficiali e soprattutto non si conta la produzione congiunta dei paesi Nato.

Fonte LANOTIZIAGIORNALE.IT di Raffaella Malito

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