È la versione “burina” di un’antica e gloriosa divinità condivisa da greci e romani, Giano, quello che su di una stessa “capoccia” mostra due facce, una davanti e l’altra dietro
Leggende dicono che salvò Roma dalla conquista sabina. Quando quest’ultimi erano sul punto di conquistare il Campidoglio il dio avrebbe fatto sorgere dal suolo delle bolle d’acqua calda fumante facendo scappare gli assalitori.
Chi non ha avuto una parente che davanti era sempre impeccabile, con i riccioletti belli tondi e la collanina di perle, ma che quando si girava mostrava un portentoso “nido di merlo” fra i capelli ?
«Ma sì, tanto non si vede», cercava di giustificarsi, stessa cosa con il parente con il riporto.
Pensare che invece è proprio il lato B che il resto del mondo di noi vede e osserva maggiormente, spesso con più attenzione e insistenza, magari senza farsi notare.
Quando la musica si ascoltava sui dischi, il lato B era solitamente quello più brutto, che spesso nessuno ascoltava.
“Avere la faccia come il c…” significa non provare vergogna quando si dicono o fanno cose che per una persona con un minimo di dignità umana sarebbero riprovevoli.
Purtroppo “avere la faccia come il c…” è una caratteristica molto diffusa, e scorrendo le notizie di questi giorni se ne ha più di una riprova.
Avere la faccia come il c… non è da tutti, anzi sono pochi gli “eletti” o i “prescelti” che possono vantarsi di tale dote, trattasi di un atteggiamento di totale menefreghismo, indifferenza e mancanza di rispetto nei confronti degli altri, dimostrando grandi capacità di girare la situazione al fine di prendersi meriti per cose non fatte, fatte male, o sgravarsi di colpe per le quali invece si è pienamente responsabili.
Bisogna però stare attenti a non confondere chi ha la “faccia come il c…” con chi ha il “pelo sullo stomaco”, sono due cose che hanno valori diametralmente opposti.
La persona con il pelo sullo stomaco ha solitamente pazienza, sa aspettare l’evolversi degli eventi, gli consente di confrontarsi a viso aperto e di affrontare ogni situazione prendendola di petto, dicendo la propria e sostenendo la propria tesi, giusta o sbagliata che sia, mettendoci la faccia a costo anche di sbatterla.
Il faccia da c… invece raggiunge il su obiettivo evitando lo scontro diretto e senza che la propria coscienza venga minimamente intaccata da alcuna preoccupazione.
Quello che frega maggiormente è che c’è gente se ne frega che venga notato, anche dai loro amici, che a loro volta sono come loro, se non peggio.
Ad Maiora
