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Caltanissetta, Antenna Rai Way: Che fine farà ?

Last updated: 16/03/2025 8:54
By Sergio Cirlinci 267 Views 14 Min Read
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Il 9 agosto 2004 l’ultima trasmissione dell’antenna, da allora è calato il silenzio e adesso ci si chiede che fine farà ?

Nel 1999, come tutti gli altri siti di trasmissione Rai, la gestione del complesso di Caltanissetta passò alla controllata Rai Way, che nella prima metà del 2003 spense le onde corte e quindi il 9 agosto 2004 disattivò anche le onde lunghe.

L’antenna, collocata sulla collina di Sant’Anna, dall’alto dei suoi 286 metri sovrasta la città di Caltanissetta.

La costruzione ebbe inizio nel 1949 e, dopo due anni, nel 1951 entrò in funzione.

L’impianto fu inaugurato il 18 novembre 1951 dall’allora ministro delle telecomunicazioni Giuseppe Spataro, dal presidente della RAI Cristiano Ridomi, insieme ai presidenti in carica e uscente della Regione Siciliana, Franco Restivo e Giuseppe Alessi.

Chi la vide nascere racconta che all’inizio non fu molto amata.

Molti non accettarono il vedere quell’enorme presenza che cambiava il panorama, altri erano preoccupati per le forti emissioni, visto che nelle zone più vicine il segnale era molto forte e, a volte, disturbava il funzionamento delle radio.

Nacque per assicurare le trasmissioni radiofoniche in onde medie della RAI in tutto il Sud Italia e nel bacino del Mediterraneo.

Oggi però che l’impianto è spento da 21 anni, i nisseni si ritrovano questo “traliccio”, che per alcuni è un simbolo “identitario”, mentre per altri è considerano una pericolosa “ferraglia”, soprattutto da alcuni residenti delle tante villette sottostanti.

Di certo ad oggi ancora non si sa che fine farà. Acquisirla, a titolo gratuito, o lasciarla al suo destino, magari lasciarla demolire, cosa che alcuni anni fa Rai Way, la società che ne è ancora proprietaria, stava per fare.

I lavori di smontaggio erano già stati finanziati per oltre 400mila euro, autorizzati e affidati a un’impresa specializzata con tempi di esecuzione fissati in 5 mesi.

Ai piedi dell’antenna, posizionata sulla collina di Sant’Anna, ci sono edifici, attrezzature ed ettari di terreno che fanno gola a tanti.

Nel 2023, all’apparizione della SCIA, dopo anni di discussioni e di dibattiti sul cosa farne, l’avvio dei lavori fu bloccato, dopo che alcuni consiglieri comunali, accorsero ai piedi dell’antenna con gli immancabili selfie, facendo arrivare sul posto anche S.E il Vescovo.

L’antenna, per molti “simbolo della città” fu salvata.

A pressare l’assessorato regionale ai Beni culturali per chiedere alla Soprintendenza di imporre un vincolo di “bene d’interesse culturale” furono le associazioni ambientaliste: Italia Nostra, Wwf Sicilia, Legambiente e il comitato Parco antenna Sant’Anna.

Da allora però nulla o quasi si sa più, in un consiglio comunale aperto fu ribadita la necessità della manutenzione, soprattutto la straordinaria per la sicurezza, che prima o poi qualcuno se ne deve fare carico.

Al di là delle belle parole sentite in questi, non vi è un vero e proprio progetto, soprattutto concreto, che dimostri cosa farne dell’antenna e del parco che la circonda, e che spighi bene dove e come reperire i fondi necessari.

E’ impensabile che, delle varie manutenzioni, a questo punto se ne occupi la RAI, che negli anni passati aveva espresso la disponibilità di cederla, prima chiedendo al comune circa 500.000,00€ e poi disposta a regalarla, cedendo antenna e strutture collegate.

Molto difficile che delle spese se ne possa fare carico solo il Comune, visto gli alti costi, si parlava anni fa di un milione per la manutenzione straordinaria, urgente in quanto non si fa da anni, e di circa duecento mila euro l’anno per quella ordinaria.

Questo è quanto venuto fuori dal consiglio comunale aperto, tenutosi il 13 Dicembre 2021, dove intervennero associazioni e cittadini, alcuni in difesa ed altri preoccupati sia per la sua stabilità che per gli elevati costi da sostenere, che ovviamente sarebbero da scaricare sui cittadini; qualcuno arrivò anche a promettere un contributo da parte della Regione, contributo che ovviamente non arrivò mai.

Dopo un lungo silenzio, come spesso accade su certe tematiche importanti, se ne tornò a parlare nell’agosto 2023, quando l’ex Sindaco Gabino in un post su Facebook, ripreso poi dalla stampa, parlando di “accordo di massima” dichiarava: “Dopo una lunga e delicata trattativa con i vertici di Rai Way è stato raggiunto un accordo di massima grazie al quale l’antenna RAI di Caltanissetta, il parco urbano e gli immobili, presto diventeranno proprietà della nostra città…E’ un risultato straordinario dettato da un lento e costante lavoro fatto in silenzio e in modo riservato, che ha consentito di ribaltare la proposta di acquisto fatta dalle precedenti amministrazioni che avevano quantificato una spesa di circa 500.000 euro per l’acquisizione del bene”.

L’allora primo cittadino concluse: “Il lavoro di concertazione svolto in questo ultimo periodo ci ha consentito di raggiungere l’obiettivo prefissato che era quello dell’acquisizione dell’antenna RAI che sarà praticamente regalata al comune di Caltanissetta ed in più il comune otterrà anche la somma di circa € 450.000 che consentirà all’ente comunale di effettuare le manutenzioni necessarie per mettere in sicurezza il bene”.

La Ray Way avrebbe comunque concesso la somma dopo la conferma che la restante parte necessaria, per le manutenzioni, fosse stata effettivamente stanziata e messa a bilancio dal comune.

Dopo queste assicurazioni, dell’agosto del 2023, nulla è ci è dato più sapere, specialmente in riferimento a chi sosterrà le spese necessarie ed urgenti e come verranno reperite le somme necessarie.

Probabilmente si continuò o si continua a lavorare “in silenzio ed in modo riservato”, anche se francamente non se ne comprese il motivo.

Va comunque considerato che gli onori sarebbero sicuramente dell’amministrazione, mentre gli oneri resterebbero a carico dei nisseni, che si farebbero carico di tutte le spese.

A questo punto, passata, almeno per il momento la priorità della crisi idrica, vien da chiedersi le intenzioni di questa nuova amministrazione e cosa pensa di farne dell’antenna.

Ma, come detto tempo fa, visto che tale decisione coinvolgerebbe tutta la città e le tasche dei cittadini, giusto precisare che non tutti i cittadini condividono la scelta di mantenerla in piedi, ed essendo una scelta politica sulla quale un domani difficilmente si potrebbe tornare indietro, se non decidendone il suo abbattimento, con un ulteriore aggravio di costi, perchè non fare un referendum come suggerito tempo fa ?

Anche su questo sarebbe interessante parlarne, per capire anche le intenzione dell’attuale amministrazione.

Il 3 Giugno 2024 scrissi: “A proposito dell’Antenna, ritengo giusto evidenziare alcuni punti.

Leggendo la Deliberazione della Giunta Comunale n.73 del 28/05/2024 con oggetto la manifestazione della volontà di acquisizione del compound Rai Way della collina di Sant’Anna in Caltanissetta, si evince la chiara volontà di sottoporre al Consiglio Comunale, la proposta di acquisizione del compendio di proprietà di RaiWay, che comprende i manufatti esistenti con gli apparati di interesse storico-culturale.

In quella deliberazione si legge: “Si da atto che, a seguito delle interlocuzioni avutesi tra l’Amministrazione Comunale e RaiWay, l’Antenna sarà ceduta nello stato di fatto in cui si trova. Inoltre, che, fino al passaggio effettivo di proprietà dell’Antenna, dei terreni e dei manufatti, permarranno al possessore di detti beni la competenza di ogni azione relativa alla loro messa in sicurezza, anche di quelle derivanti da richieste di enti terzi garanti della tutela alla sicurezza terrestre ed aerea, rilevando che il Comune potrà eseguire gli eventuali interventi di messa in sicurezza dell’Antenna solo dopo la stipula del contratto di cessione del bene. Rai Way, solo a seguito della sottoscrizione del predetto contratto, trasferirà al Comune la proprietà dell’intera area su cui sorge l’Antenna, a titolo gratuito o sostanzialmente, contestualmente alla cessione, verserà al Comune, a titolo di contributo, l’importo relativo alle spese che lo stesso dovrà sostenere per la messa in sicurezza della Antenna (a prescindere dal tipo di interventi che dallo stesso saranno effettuati), pari a quanto Rai Way avrebbe impiegato per la demolizione totale dell’antenna, rimanendo inteso che la proposta di acquisizione del compendio potrà essere trasmessa al Consiglio Comunale solamente dopo che l’Ente avrà la disponibilità, nel bilancio comunale, delle somme necessarie per l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza dell’Antenna, consentiti con le prescrizioni della Soprintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta, in ragione delle criticità evidenziate da Rai Way.

Chi partecipò al Consiglio Comunale del 13 Dicembre 2021. ricorderà bene che la Soprintendente, Dott.ssa Vullo, riferì, come da relazione tecnica, che le somme necessarie erano di un milione di euro circa, per la manutenzione straordinaria ed altri 180.000,00€ l’anno, per la manutenzione ordinaria (stime 2021).

Sempre in quella seduta, con gli interventi della deputazione regionale e nazionale, si ebbero ampie rassicurazioni circa la disponibilità di risorse economiche, per garantire la manutenzione del bene vista la piena condivisione della necessità di tutelare l’Antenna Rai e “conservarne le valenze storiche, tecnologiche ed identitarie”.

Volendo proseguire su questa strada, la nuova giunta comunale, consiglio compreso, dovranno anche ben spiegare alla città innanzitutto come reperire le somme necessarie e cosa farne di questa “regalia”.

Sono che si parla di tanti progetti, ma nulla di concreto di essi si sa concretamente, nè tantomeno se ne parla.

Da anni però, da quel che si sente e si legge ogni qualvolta se ne parla, la cittadinanza sembra essere divisa tra chi farebbe di tutto pur di salvarla, parlando “di bene storico e identitario“, e chi invece vorrebbe sicuramente salvare l’area ma non l’antenna, non condividendo che queste somme gravino sulle casse comunali, quindi sulle tasche dei cittadini.

Per mettere d’accordo tutti esiste uno strumento altamente democratico.

Il Referendum Consultivo Comunale.

L’articolo 59 dello Statuto Comunale prevede infatti che :

“1) In materia di esclusiva competenza locale è ammesso il referendum consultivo, su iniziativa del Consiglio Comunale o dei cittadini.

2) Il quesito referendario deve essere espresso con chiarezza e deve riguardare un’unica questione, articolata anche in più domande comunque non superiori a cinque, di grande rilevanza per la generalità della popolazione”.

Qualora però non si volesse arrivare a tanto, per scelta politica o perchè ciò non sia possibile e si volesse procedere nella direzione di acquisizione e mantenimento, la politica si attivi per reperire le somme necessarie tramite finanziamenti regionali, statali o europei.

La nostra città, sostengono in molti, non può permettersi il lusso di ricevere questo “omaggio”, che avrebbe poi difficoltà a mantenere, o che per mantenerla sarebbe costretta a sottrarre somme ad altri servizi magari più utili alla collettività, non avendo neanche la certezza dei i ritorni economici e della fruibilità per i cittadini che i sostenitori dicono invece esserci, mentre i contrari temono si crei un carrozzone, anche politico, economicamente dispendioso da mandare avanti.

Da non sottovalutare anche l’ipotesi, non tanto remota, che potrebbe, in caso di difficoltà economiche gestionali da parte del Comune, diventare facile preda di speculatori di ogni genere.

Ma sono in tanti che la vogliono salvare ad ogni costo, bene allora si facciano avanti e spieghino concretamente alla città come, con quali soldi e soprattutto i vantaggi che ne si avrebbe.

Ma la politica ormai fa quel che vuole, lo abbiamo visto in questi mesi, si accolli pure anche di questo bene, con gli annessi elevati costi e gli indubbi vantaggi, tanto a lamentarsene saranno in pochi, il resto accetta di tutto e di più mettendo mano al portafoglio senza batter ciglio.

Anche di questo argomento si dovrebbero occupare le varie Consulte. Ad Maiora

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