E lo fa propio il neo presidente Tesauro, nonchè sindaco di Caltanissetta
Che ci fosse l’intenzione di implementare l’offerta universitaria a Caltanissetta consentendo a molti giovani di restare a studiare “qui”, non lo si scopre certamente adesso.
Ma mentre prima per “qui” si intendeva Caltanissetta città, oggi, ricoprendo anche la carica di presidente del Libero Consorzio provinciale per “qui” è da intendere l’intera provincia, giusto per capirci.
“C’è adesso la necessità a Caltanissetta di ragionare in maniera più ampia rispetto a prima, una “fase due” che è quella dell’università diffusa”, ma forse per prima intendeva dire, prima che diventassi presidente.
In sostanza non solo Caltanissetta come punto centrale dell’università nissena.
La parola “provincia nissena” parlado di Università, è una novità, fino a qualche mese fa di espandere l’università in provincia non se ne era mai sentito, ma forse ricordiamo male, adesso da presidente va pronunciata, se non altro per accontentare i consiglieri degli altri comuni, in primis quelli provenienti da Gela, che comunque a breve potrebbero anche abbandonare la nostra provincia avendo da tempo chiesto di andar via.
Ma oltre a questo probabilmente c’è anche un problema che a molti sfuffe ed è legato alle prossime regionali, alle quali, è inutile far finta di non sapere, il “motore” sia della sindacatura e che della presidenza punta per essere riconfermato.
Non è un caso infatti che solo adesso si guarda a Gela, alle sue strutture, tra cui Macchitella, a Mazzarino, Butera e ad altri comuni.
Chiaro, nulla contro gli altri comuni, ma sono discorsi che dal loro punto di vista non fanno una piega, ma che son buoni più per le loro ambizioni politiche che per chi per anni si batte per incrementare la scelta formativa a Caltanissetta, per il suo rilancio anche sotto l’aspetto economico e che oggi potrebbe non veder svilupparsi, dovendo “accontentare” il territorio che il prossimo anno sarà chiamato alle urne per le regionali.
Ovviamente durante tutto l’incontro, tenutosi ieri, non si è fatto alcun cenno a chi dovrebbe dirigere tutto ciò, cioè il nuovo Predidente del Consorzio Universitario, che ancora, a distanza di oltre un anno, attende di essere nominato.
E mentre le attenzioni sono rivolte tutte sull’antenna, la città perde pezzi importanti.
Ma qui il discorso è diverso, il “nemico” non è Rai Way, ma altri, sui quali dire qualcosa contro riesce difficile ai più. Ad Maiora

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