L’Organo è stato oggetto di accurata manutenzione e sarà anche messo a disposizione degli studenti del Conservatorio Conservatorio Statale di Musica `Vincenzo Bellini di CL che vede oltre 600 iscritti

L’organo Polizzi della chiesa di Sant’Agata al Collegio in Caltanissetta. Diego Cannizzaro
La città di Caltanissetta vanta un’antica tradizione organaria: il 25 agosto 1716 don Antonino
Orioles si impegna con il sacerdote don Francesco Li Vaccai a realizzare un organo per l’oratorio
dell’Immacolata concezione di Ciminna (PA); Antonino Orioles qualificato civitatis calatanixettes,
era organaro molto tenuto in considerazione nel XVIII secolo e lo troviamo in altri documenti in
Sicilia.
Nel XVIII secolo l’arte organaria nissena acquista una visibilità e consistenza mai viste in
passato. Il primo nome da segnalare è Pietro Ciotta, probabilmente originario di Calascibetta, che
intrattenne contatti con la città di Caltanissetta. Pasquale Gueli, successore di Pietro Ciotta, è ben
conosciuto nella Sicilia centrale grazie alla sua abitudine di lasciare un cartiglio sugli organi da lui
costruiti aiutando così il nostro lavoro di ricostruzione storica. Nei cartigli la dicitura
PasqualeGueli/fece/in/Caltanissetta era stampata mentre l’anno di costruzione seguiva scritto a
penna.
Damiano Polizzi (1836-1911), nato a Caltanissetta, fu discepolo di Pasquale Gueli. Non è
chiaro quale fu il primo organo uscito dalla sua bottega: Opus n.1 è scritto, infatti, sia nel cartiglio
dell’organo S. Rocco in Butera che nell’organo di S. Sebastiano in Caltanissetta. L’organo di Butera
è datato 1864 (con canne più antiche), l’organo di Caltanissetta reca invece la data del 1877.
Probabilmente Damiano Polizzi aveva attribuito l’ Opus n.1 a Butera benché in tale organo
impiegasse materiale preesistente mentre l’organo di S. Sebastiano fu veramente il primo organo
interamente costruito dal Polizzi; l’organo di S. Sebastiano, dopo decenni di silenzio e un lungo
intervento di restauro ad opera del Fratelli Cimino, ritornerà molto presto a suonare.
Damiano Polizzi era dotato di grande ingegno e si cimentò pure nella costruzione dell’ Esecutore
meccanico il quale, applicato all’organo, permetteva la riproduzione meccanica di composizioni
musicali mediante l’inserimento di rulli di carta perforata.
Dalla fabbrica di Caltanissetta uscirono numerosi strumenti: Damiano Polizzi era coadiuvato nel
suo lavoro dai figli Michele, Agostino, Vincenzo e Giuseppe. Il primogenito Michele nacque a
Caltanissetta nel 1861 e da ragazzo apprese appresa l’arte dal padre Damiano. Nel 1881 Michele
venne chiamato a prestare servizio militare a Bergamo, patria della più rinomata fabbrica d’organi
italiana: Serassi. Michele ebbe l’opportunità di apprendere tutte le novità costruttive accrescendo il
proprio bagaglio di competenze. Nel 1885 Casimiro Allieri, capofabbrica dei Serassi, venne in
Sicilia per costruire l’organo del Duomo di San Giorgio in Modica e volle con sé Michele Polizzi
quale collaboratore; i loro contatti si infittirono e Michele decise di trasferirsi definitivamente a
Modica nel 1888. Agli inizi del ‘900 Agostino si trasferì a Modica per lavorare col fratello: nasce la
Ditta Michele e Agostino Polizzi di Modica Alta autonoma dalla Ditta Damiano Polizzi e figli di
Caltanissetta, così era cambiato il nome nel frattempo.
Verso la fine del XIX secolo a Caltanissetta vi è un forte fermento musicale che si inserisce
pienamente nel solco della riforma definita “ceciliana”, forte assertrice di uno stile musicale sacro
molto severo e devoto. Presso il periodico religioso – politico – letterario “L’Aurora”, (doc. 1.),
Rosario Nicosia, sacerdote e organista della Cattedrale, futuro collaudatore di numerosi organi
Polizzi nonché membro della commissione artistica per la costruzione dell’organo di Sant’Agata al
Collegio, esprime con vigore la necessità che la città di Caltanissetta abbia un organo al passo con i
tempi (doc. 2).
La sottoscrizione risultò molto partecipata e, a più riprese, vennero regolarmente pubblicati i nomi
dei sottoscrittori (docc. 2 – 6).
L’orgoglio nisseno per la costruzione del nuovo “grandioso” organo liturgico viene esaltato dalla
consapevolezza che i fabbricanti sono proprio i nisseni Polizzi i quali già avevano conseguito ottimi
risultati con la costruzione dell’organo della chiesa di Sant’Anna al Testasecca e le aspettative per il
nuovo organo sono altissime. Il progetto fonico viene stilato dal prof. Antonino Mauro, professore
di organo presso il Conservatorio di Palermo, organista molto stimato in tutta Italia ed amico
personale del grande Marco Enrico Bossi. Si fa strada l’idea di presentare alla cittadinanza l’organo
per l’inaugurazione del monumento a Gesù Cristo Redentore, programmata per il 1900. (docc. 7 –
10)
Il 27 e 30 ottobre del 1900 vi furono i due concerti inaugurali tenuti da Antonino Mauro e dal figlio
Melchiorre Mauro Cottone, giovane e talentuoso organista, a quell’epoca appena diciassettenne
(doc. 11)
Per gli organari Polizzi, la costruzione dell’organo di Sant’Agata al Collegio fu un grande successo
e non mancarono certo gli attestati di stima (doc. 12)
Cinque anni dopo l’inaugurazione dell’organo, Melchiorre Mauro Cottone si trasferì a New York
dove, in poco tempo, divenne uno degli organisti e direttori d’orchestra più stimati in città e in tutta
la East coast. Il suo carteggio personale testimonia frequenti contatti con i musicisti più in voga nel
USA all’inizio del secolo e gli artisti italiani che frequentavano New York tenevano con lui contatti
costanti. Fra essi citiamo Arturo Toacanini, Enrico Caruso, Alfredo Casella, Pietro Alessandro Yon,
Marco Enrico Bossi e tanti altri. Melchiorre Mauro Cottone portò con sé a New York il programma
del concerto del 30 ottobre tenendolo come ricordo molto caro (Doc. 13)
La costruzione dell’organo di Sant’Agata al Collegio fu un evento che coinvolse l’intera città di
Caltanissetta, impegnò energie e risorse notevoli e rappresentò un’operazione che radunò le
migliori forze di Caltanissetta facendole convergere su un unico ed importante obiettivo.
L’organo della chiesa di S. Agata è collocato sopra la porta principale d’ingresso su cantoria lignea,
ha un prospetto nello stile classico a otto campate e la consolle è addossata allo strumento. L’organo
ha due tastiere di 61 tasti (Do 1 – Do 6) e pedaliera retta di 27 pedali (Do1 – Re3); la trasmissione è
meccanica. Il quadro fonico è molto ricco:
I tastiera (Grand’organo): Principale 16’, Principale 8’, Bordone 8’, Viola 8’, Dulciana 8’ Unda
Maris 8’, Tromba 8’, Clarino 8’, Ottava 4’. Flauto 4’, Quintadecima 2’, Ripieno di 4 file.
II tastiera (Espressivo): Principale 8’, Flauto 8’ Salicionale 8’, Voce celeste 8’, Oboe 8’, Voce
Umana (ancia) 8’, Flauto 4’, Ottavino 2’.
Pedale: Contrabasso 16’, Bordone 16’, Bombarda 16’, Violone 8’, Basso 8’.
Sulle tastiere, al centro, si trova la targhetta a stampa del costruttore:
PREMIATA FABBRICA DI ORGANI
DAMIANO POLIZZI E FIGLI
CALTANISSETTA 1900
L’organo è stato restaurato una vent’anni fa e venne inaugurato dal sottoscritto il 4 novembre 2015.
Lo strumento necessita adesso una normale manutenzione che comporta, però una spesa non
sostenibile dalle risorse della parrocchia. Il mio auspicio è che la città di Caltanissetta risponda una
seconda volta con entusiasmo a favore dell’organo di Sant’Agata.
Caltanissetta, 18 marzo 2024
M . Diego Cannizzaro -Docente titolare di organo presso il Conservatorio – “V. Bellini” di Caltanissetta
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