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Caltanissetta-San Cataldo: La possibile alternativa alla crisi idrica, sembra quasi non interessare. Ecco allora le “carte” di quanto sostenuto

Last updated: 06/12/2024 8:00
By Sergio Cirlinci 585 Views 4 Min Read
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La settimana scorsa ricevemmo ampia documentazione di quella che potrebbe essere una possibile alternativa ai pozzi trovati nella parte sud della provincia e che con grosse difficoltà si sta cercando di immettere in rete.

Come è stato descritto nel primo articolo, pubblicato domenica 1 dicembre, il versante nord della provincia ha acque “migliori”, e che il totale dei litri che potrebbe fornire l’intera area interessata, Lago Sfondato compreso, si aggirerebbe a circa 80 litri/s circa, che da sola potrebbero benissimo rendere le due città del tutto indipendenti e soprattutto far stare sereni i suoi cittadini.

Inoltre anche il loro posizionamento favorirebbe una facile immissione nella condotta, trovandosi in un territorio vicino sia a Caltanissetta che a San Cataldo e non sarebbero neanche necessarie grandi pompe di sollevamento per far arrivare l’acqua nelle vasche di raccolta.

Domenica 1° dicembre pubblicammo questo primo articolo

Una nostra “indagine” su una possibile soluzione della crisi idrica: “Le Valli del Nisseno Dimenticate e la Nuova Speranza”

Mercoledì 4 c.m, quest’altro

“Al momento non ci sono alternative?”, siamo certi ? Tesauro e Comparato: “L’acqua ogni sei giorni è una soluzione arcaica”…appunto

Nel primo descrivevamo la possibile alternativa ai pozzi, ubicata nella zona nord della provincia nissena, zona che pare sia rimasta inesplorata., con il secondo si voleva sollecitare a prenderne visione.

Da informazioni ricevute, abbiamo appreso però che chi di dovere non sia tanto interessato, anzi pare che già era a conoscenza dei siti e delle sue potenzialità, in termini di quantità.

Ci viene riferito anche che la mancanza di interessamento sia dovuto al fatto che si sostiene che l’acqua non sia potabile.

La tesi sostenuta ci appare strana, in quanto nella documentazione che ci è stata fornita, e che adesso siamo autorizzati a pubblicarne parte, si legge che l’acqua è dichiarata potabile, e che addirittura il comune di Marianopoli ai tempi dichiara che “la utilizzerà per uso potabile”

e ci sono allegate anche le analisi di laboratorio.

A sostegno della portata dei potenziali pozzi, ci viene fornito anche questo documento, del Comune di Marianopoli, che riguarda un solo pozzo di 8 litri/s, gli altri sarebbero da certificare.

Ma, non essendo degli esperti, ammesso che l’acqua non sia potabile, come qualcuno sostiene, riteniamo che tutta l’acqua, da quella dell’Ancipa, per fare un esempio, a quella che viene prelavata dai pozzi, prima di essere distribuita, subisca un normale processo di potabilizzazione.

Da non dimenticare comunque che in questi giorni viene distribuita in città acqua non potabile, come da ordinanza sindacale.

Potrebbe essere al limite usata per scopi non alimentari.

Quindi francamente non si comprende come mai nessuno ha dimostrato interesse, lo dimostra il fatto che nessuno degli “attori” ci ha interpellato per metterli in contatto con chi ci ha fornito questa documentazione, o detto qualcosa in risposta a quanto detto e ribadito.

Qualora dovesse perdurare il non interessamento, o una valida motivazione ad essa, ci viene comunicato che articoli e documentazione completa, verranno inviate all’autorità massima presente sul territorio.

Ribadiamo che si rimane a disposizione per mettere a disposizione a chi di competenza documenti e contatti. Ad Maiora 

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