Comunicato stampa
“Caltanissetta – 27 Nov.2024 – ancora un’altra rivolta per opera di detenuti facinorosi. Accade domenica, un altro episodio di violenza, un’altra vile azione condotta contro lo Stato, un episodio portato a termini brillantemente dal personale di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Caltanissetta diretto dal Comandante di Reparto il Dirigente della Polizia Penitenziaria Dott. Marcello Matrascia, a comunicare la notizia è – Rosario Mario Di Prima -Segretario Nazionale del SiNAPPe (SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO DI POLIZIA PENITENZIARIA, organizzazione maggiormente rappresentativa del settore. Domenica, a seguito di un evento critico due detenuti sono stati allontanati dal reparto MS per ragioni di ordine e sicurezza, per buona risposta, gli altri detenuti ristretti nello stesso reparto, iniziavano a protestare pretendendo che i due detenuti fossero riportati in reparto. Un tentativo di minacciare lo “STATO”, mettendo regole dettate dalla “VIOLENZA e DAL RICATTO”. Nei fatti tutti i detenuti non facevano rientro nelle proprie stanze di pernottamento e, con le suppellettili a loro disposizioni si barricavano dentro la sezione, minacciando il personale di violenza se avessero tentato di sfondare la barricata. Immediatamente il Comandante e gli uomini della Polizia Penitenziaria, mettevano in atto tutti i tentativi per riportare alla calma i detenuti, ripristinare l’ordine e la sicurezza attraverso i modi previste dal protocollo d’intervento, metodi di persuasione con dialogo, ma, purtroppo, non è servito a nulla. Immediatamente allertato il Magistrato di Sorveglianza le Autorità competenti e le altre forze di Polizia, compreso il Corpo dei Vigili del Fuoco, essendo che c’era la minaccia da parte di tutti i detenuti del reparto MS di fare danni alle cose e alle persone. L’opera di persuasione si trascina fino al pomeriggio di martedì senza nessuna conclusione, a quel punto vista l’impossibilità a riportare la serenità e soprattutto l’ordine e la sicurezza, mentre c’era il pericolo di atti di violenza e contrastare la resistenza, è stato impartito l’ordine di intervenire con la forza. Fortunatamente non è stato arrecato nessun danno alle persone, perché alla vista del personale con dispositivi di antisommossa, si sono dati alla corsa per rientrare ognuno nella propria cella e, la Polizia Penitenziaria, ha ripristinato la legalità, l’ordine e la sicurezza, garantendo la presenza dello Stato all’interno del penitenziario nisseno. Forse questo non è d’interesse dell’opinione pubblica cui, spesso viene raccontata solo la storia del poliziotto cattivo! – dice Di Prima – continua a conservarsi quel diritto di distruggere la vita a chi è semplicemente chiamato dalla Giustizia a chiarire la propria posizione in merito a fatti che devono ancora accertarsi! Ed è così “caccia alle streghe” nonostante il sistema inquisitorio abbia ceduto il passo a sistema accusatorio in cui la colpevolezza del reo deve essere provata! Ancora una volta “colpevoli” prima dell’accertamento dei fatti! Sono passati alcuni anni dalle “notifiche” clamorose ai colleghi di Santa Maria Capua Vetere; ci sono state sentenze di assoluzione per ipotizzate torture mai compiute…eppure nulla è cambiato! E ancora anche ai colleghi di Trapani cui va la nostra solidarietà. Nessuno si cura del fatto che situazioni del genere, rivolte, aggressioni e violenze, distruggono la vita di tanti servitori dello stato e il personale della Polizia Penitenziaria e tra le maggiori forze di Polizia che ha subito le peggiori violenze fisiche e psicologiche. Nessun commento, invece, rispetto a chi pensa di continuare a delinquere dentro le galere, tentando di mantenere la propria posizione di prepotenza! Anzi c’è stato solo il tentativo di minimizzare l’accaduto causato dall’assenza di “Acqua Calda”. Cercheremo di far comprendere all’Amministrazione Penitenziaria l’importanza di supportare il Reparto con un maggior numero di unità, perché, deve essere funzionale alle esigenze organizzative del penitenziario nisseno.
Sempre più numerosi sono gli avvenimenti di violenza, quasi quotidiani, nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria, l’azione evidenzia il continuo attacco alla sicurezza della Polizia Penitenziaria da parte dei detenuti, che scaricano le loro violenze nei confronti del personale. Esprimiamo il nostro compiacimento all’azione condotta dal personale di Polizia Penitenziaria in servizio nella Casa Circondariale di Caltanissetta, cui va tutta la nostra solidarietà che seppur oggetto di azioni di violenza riesca a garantire con capacità la sicurezza e la presenza dello stato.
Il SiNAPPe rappresenta che, pur avendo, in più occasioni sollecitato l’Amministrazione Centrale a un’opera di maggiore potenziamento degli organici del personale in servizio presso la Casa Circondariale di Caltanissetta, Istituto e Nucleo Traduzioni e Piantonamenti, le risposte sono sempre state insoddisfacenti.
Ebbene, dice Di Prima – ci dispiace dovere contraddire chi sostiene di fare il meglio per la Polizia Penitenziaria ma, purtroppo, i continui fatti smentiscono le rassicurazioni. Dice ancora Di Prima di quale “Carcere Sicuro” parla il Governo? All’emergenza carceri, quali “Misure urgenti” ha adottato e adotta il Ministero della giustizia? Esprimiamo la nostra solidarietà direttamente a tutto il personale di Polizia Penitenziaria. Il SiNAPPe, evidenzia, ancora la situazione organica presso gli Istituti siciliani talmente deficitari che costringe il personale di Polizia Penitenziaria a operare in situazioni di difficoltà, con la contemporanea sorveglianza delle diverse tipologie di detenuti, comunque, riuscendo sempre a dare il meglio della propria professionalità”.