Il Tar di Palermo si è pronunciato sul ricorso numero di registro generale 1862 del 2022, proposto dal Comune di Caltanissetta, in persona del Sindaco pro tempore, contro la Deliberazione della Giunta Regionale n. 398 del 4 agosto 2022. (allegata sotto la sentenza)
Quindi l’ex ospedale “Vittorio Emanuele” può rimanere all’Asp di Caltanissetta.
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile.
Tale ricorso fu presentato due anni fa dal dal Comune, dall’allora sindaco Gambino, che aveva impugnato la delibera della Regione.
In quell’edificio il sindaco ha da sempre detto di voler trasferire la Facoltà di Medicina.
L’Asp n ha eccepito l’inammissibilità del ricorso per carenza di legittimazione ed interesse ad agire del Comune nonché la sua infondatezza nel merito.
Oggi in quell’edificio, dove il Comune voleva fa diventare a sede di Medicina, c’è la Casa delle Comunità, accordo tra Asp e Comune, ma di cui si sconosce la data di riconsegna.
In particolare il ricorso è stato ritenuto infondato anche perché nell’andare a decidere le sorti del Vittorio Emanuele, con acquisizione in comodato per cinquant’anni, è stata manifestata l’intenzione “ad attuare sugli stessi un significativo investimento pari all’incirca a 14 milioni di euro, per realizzarvi il Centro direzionale regionale di Caltanissetta”, e con assenso alla realizzazione della “prima tranche con il trasferimento del personale aziendale dalla palazzina ‘A’ al piano terra (dell’ex P.O. ‘Vittorio Emanuele) e il contestuale insediamento dell’Ufficio provinciale della Motorizzazione civile”.
Il Collegio ha condiviso quanto dedotto dalla difesa della Regione in ordine al fatto che tale atto, in quanto “atto di alta amministrazione”, in difetto di una palese discrasia o incongruenza logica, deve ritenersi legittimo
Quindi anche la “battaglia” sull’Ospedale Vittorio Emanuele è persa ?
Battaglia portata avanti anche dalla consigliera Petitto, che tempo fa, con un suo video, si interessò della vicenda.
Vedremo adesso intanto se l’ex sindaco Gambino dirà qualcosa al riguardo, ma soprattutto come l’amministrazione Tesauro intende reagire contro questa sentenza