Come suggeritoci da una nostra cara lettrice, qui l’articolo con il “suggerimento”, che ringraziamo di cuore, abbiamo deciso di rilassarci seguendo il suo consiglio e di parlare, a modo nostro, del “Grande Fratello di Caltanissetta”.
A Caltanissetta, l’unica vera “Casa” che conta è quella di Palazzo di Città, lì si svolge un “reality show” politico-amministrativo ben più avvincente, anche se infinitamente meno seguito del più famoso “Grande Fratello”, quello in TV.
Qui, i nostri “migliori” rappresentanti, o almeno quelli più votati, ma anche i più bocciati, miracolosamente ripescati, siedono, discutono e, soprattutto, decidono le sorti della città e influenzando la vita dei nisseni.
Si ha l’impressione che una volta entrati nella “Casa”, ovviamente e fortunatamente non tutti, si venga catapultati in una dimensione parallela dove ad esempio il problema dell’arrivare a “fine mese” è un’espressione sconosciuta o da sussurrare a bassa voce, magari per pura compassione, tra una nuova commissione o seduta consiliare.
Saremmo cattivi se dicessimo che non mostrano “solidarietà”, ma il primo gesto solidale è verso se stessi e quanto successo è stato veramente esemplare, quasi commovente.
Un aumento dei gettoni di presenza di un modestissimo 68%, una cifra così contenuta che fa quasi tenerezza, anche solo la metà farebbe saltare di gioia pensionati e dipendenti.
Ed ovviamente anche la Giunta, per non sentirsi esclusa da questa solidarietà o meno importante, ha provveduto ad adeguarsi, per ben due volte gli emolumenti, portandoli al massimo consentito.
Ma si sa, il lavoro duro va premiato e merita sempre una giusta ricompensa.
A molti è sembrato, oltre che uno schiaffo a tanta gente che fatica ad andare avanti, un inno all’inefficienza contabile.
Se da un lato infatti ci si lamenta che la “Casa” incassa meno soldi del dovuto e che non ha grandi risorse, dall’altro lato i soldi per loro e tante altre cose, delle volte poco utili alla collettività, si trovano ed in più si chiede ai cittadini di fare sacrifici con aumenti spropositati, fino al 40%, TARI, mentre loro si assicurano che il loro “impegno” sia adeguatamente remunerato.
Non sia mai che l’ansia economica o il timore di arrivare a fine mese distragga i nostri dal loro “lavoro”...e il “pubblico pagante”, ovvero i “nisseni”, assiste impotente e silente a questa “trasmissione”.
L’interazione principale, “Casa-Cittadino” avviene attraverso l’invio di cartelle, alcune volte inviate con un certo “cuor leggero” o anche “per errore”.
Questo lo si riscontra dai numerosi atti di liquidazione, rimborsi per tasse non dovute o pagate due volte, che vengono pubblicate nell’albo pretorio nel sito del comune.
Anche questo rientra nella “solidarietà“, peccato sia al contrario.
Prima paghi, altrimenti ti bloccano i “viveri”, il conto corrente, poi dimostri che avevi già pagato o che non spettava a te farlo, magari perché l’appartamento non è mai stato tuo o perché nel frattempo l’hai ceduto e nel frattempo aspetti che ti venga sbloccato il conto e restituito ciò che non dovevi pagare.
Ma intanto l’incasso è già stato fatto e messo a bilancio.
Ma il “cast” è sempre pronto a rispondere in modo immediato.
Infatti, non appena un “cittadino-telespettatore” si lamenta di qualcosa che non va, ecco che arriva puntuale una risposta, carica di promesse e rassicurazioni.
Stranamente solo in questo caso, hanno letto casualmente un post sui social, cosa che dicono di non seguire mai, ed hanno trovato pure il tempo per difendersi, replicare e promettere la risoluzione del problema…“non succederà più”, ma intanto le cartelle pazze continuano ad essere recapitate.
Peccato che la stessa solerzia svanisca quando si tratta di informare su questioni cruciali, i veri “cavalli di battaglia” che l’attuale maggioranza, quando era all’opposizione, agitava come un mantra.
Oggi poco o nulla si sa della piscina comunale, un fantasma che “nuota” con le sue carte “secretate”, dell’ex Banca d’Italia, del Policlinico, della mensa universitaria, dei bagni pubblici nelle ville, del regolamento sul randagismo e così via…
Ci sono “puntate” che sono finite misteriosamente nel dimenticatoio del “palinsesto”, non perché non avrebbero “audience”, anzi, ma semplicemente perché non si sa cosa dire e casualmente la “produzione” in questo caso non si accorge dei tanti solleciti sui social.
Ma la “trasmissione”, iniziata nel luglio dello scorso anno, tranne improbabili ripensamenti del suo “regista”, magari “trombato” dal prossimo “consiglio di amministazione”(elezioni), andrà in onda per altri quattro lunghi anni.
Purtroppo, gli “spettatori” non hanno nemmeno il potere del televoto, possono nominare ma non possono eliminare, devono solo osservare e sperare che lo “spettacolo” migliori, mentre i concorrenti potrebbero “nominarsi” tra di loro per liberare una delle ambite poltrone.
Ma fino ad allora, in attesa di gustarci il prossimo colpo di scena, magari l’inaugurazione della piscina con “acqua” prelevata dal bilancio comunale, ovvero dalle nostre tasche o qualche altro “botto”.
Alla fin fine diciamocelo “rilassatamente”, come cittadini ci restano solo due possibilità, rimanere “sintonizzati”, sperando nel colpo di scena, oppure, non potendo “cambiare canale”, trasferirsi in un’altra città e tornare quando si potrà votare, non con il telecomando con la “matita”.
Speriamo di aver soddisfatto la nostra affezionata lettrice, sperando che la prossima volta alemno si firmi e non ci mandi un “foglio di via” o un “daspo”. Ad Maiora!
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