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Caltanissetta 401 > News > Cronaca > La Bce taglia il costo del denaro di 25 punti base. L’economia è ora «in contrazione»
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La Bce taglia il costo del denaro di 25 punti base. L’economia è ora «in contrazione»

Last updated: 12/12/2024 17:03
By Redazione 77 Views 4 Min Read
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Un altro taglio. Con la prospettiva concreta di continuare rapidamente su questa rotta, verso la normalizzazione dei tassi. Il Consiglio direttivo Bce ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base, come da attese, il costo del credito a brevissimo termine. I tassi sui depositi presso la banca centrale solo quindi calati al 3%, quelli di riferimento al 3,15% e quelli sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 3,40%. Nel comunicato è scomparso l’impegno a mantenere la politica monetaria a un livello «sufficientemente restrittivo», anche se l’attuale politica monetaria «permane restrittiva».

Le proiezioni macroeconomiche indicano infatti un’inflazione al 2,4% medio nel 2024, al 2,1% nel 2025 e all’1,9% nel 2026, e al 2,1% nel 2027, «anno dell’entrata in vigore del sistema ampliato di scambio di quote di emissione dell’UE». Il dato del 2026 – nel pieno dell’orizzonte di politica monetaria – lascia pensare che al livello attuale i tassi siano persino leggermente restrittivi. Anche l’inflazione core – a parziale conferma di questa ipotesi – è prevista al 2,9% nel 2024, al 2,3% nel 2025 e all’1,9% nel 2026 e 2027. I rischi sull’inflazione, ha spiegato in conferenza stampa la presidente Christine Lagarde, sono più simmetrici del passato: la possibilità che si allontani dall’obiettivo in discesa è quindi più elevato.

È molto probabile che la Bce voglia però mantenere qualche margine di manovra, in chiave di risk management. Nel corso della riunione, ha rivelato la presidente, è stato proposto un taglio maggiore, di 50 punti base, anche se il consenso si è poi coagulato su un taglio inferiore. «Non è ancora una vittoria sull’inflazione», ha commentato Lagarde. «L’inflazione interna – ha spiegato inoltre il comunicato – ha registrato una flessione ma resta elevata, principalmente perché salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando al passato incremento dell’inflazione con considerevole ritardo»; anche se il processo disinflazionistico appare «ben avviato».

La banca centrale probabilmente intende anche sostenere i salari reali, molto compressi negli ultimi mesi. La ripresa prevista nei prossimi trimestri – dopo la «contrazione» prevista per questo autunno – è riconducibile, spiega la Bce, «principalmente all’incremento dei redditi reali, grazie al quale le famiglie dovrebbero poter effettuare maggiori consumi» oltre che «all’aumento degli investimenti delle imprese». La Banca centrale europea prevede per il 2024 una crescita dello 0,7% nel 2024, (rivista al ribasso dallo 0,8% di settembre), dell’1,1% nel 2025 (dall’1,3%) e dell’1,4% nel 2026 (dal 1,5%). La stima sul 2027 è dell’ 1,3%.

La Bce continuerà a seguire «un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione», ha precisato il comunicato. Lagarde ha spiegato che nel corso della discussione è stato molto discusso il tema dell’incertezza derivante dalla situazione politica negli Usa e nella Ue. Il riferimento è alla mancata presentazione del budget in alcuni stati membri, ma anche alle possibili tensioni sul commercio internazionale: «Maggiori frizioni nel commercio internazionale renderebbero più incerte le prospettive di inflazione dell’area dell’euro», ha spiegato Lagarde.

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