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La Riforma Valditara dell’Esame di Stato, Sinalp, dopo l’appiattimento culturale, si ritorna ad investire sulla serietà dei percorsi di studio per ridare prestigio e futuro alla nostra istruzione

Last updated: 08/09/2025 5:45
By Redazione 182 Views 6 Min Read
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Il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha finalmente presentato una riforma dell’Esame di Stato che restituisce dignità e valore al diploma di maturità, correggendo le leggerezze e le approssimazioni introdotte dai precedenti Governi.

Non sorprende che questa riforma strutturale e coraggiosa abbia scatenato le prevedibili e sterili critiche di una parte della politica che nella scuola vede non un luogo di formazione, ma un laboratorio ideologico, buono solo a costruire i futuri contestatori delle regole sociali dello Stato.

Contrariamente a quanto sostenuto dai “critici di professione”, dichiara il Delegato del Comparto Scuola del Sinalp Sicilia Prof. Giuseppe Lombardo, questa riforma non è un ritorno al passato, ma una necessaria restaurazione del principio di merito e serietà, fondata su valutazioni oggettive e su un percorso che premia l’impegno costante.

Si ritorna  alla Valutazione Seria con le Prove Scritte Nazionali reintroducendo due prove scritte ministeriali (Italiano e disciplina di indirizzo) che non vanno intese come “nozionismo”, ma come l’unico reale modo in grado di garantire standard valutativi equi e omogenei su tutto il territorio nazionale.

Questa riforma, dichiara il Segretario Sinalp Sicilia Dr. Andrea Monteleone, smantella il sistema dei “compitini” fatti in casa e valutati dagli stessi docenti che li hanno assegnati, ripristinando il valore legale e culturale del diploma.

È una misura che contrasta il lassismo e l’autoreferenzialità, tutelando gli studenti più meritevoli, per continuare a dare un futuro positivo alla nostra Nazione.

La riduzione dei Commissari d’Esame da sette a cinque, tutti interni con un presidente esterno, non è una limitazione all’autonomia del singolo istituto, ma un potenziamento dell’efficienza e della qualità del lavoro commissionale.

I docenti interni conoscono profondamente il percorso della classe e dei singoli studenti, garantendo una valutazione più completa e meno estemporanea.

A questo si aggiunge un ulteriore elemento fondamentale, troppo spesso taciuto, i commissari saranno retribuiti di più e riceveranno una formazione specifica.

Questo riconosce finalmente il grande impegno richiesto a questi lavoratori e investe sulla loro professionalità, garantendo maggiori tutele e competenze a chi valuta.

La riforma supera la visione angusta della sola performance d’esame, visto che il voto terrà conto non solo delle conoscenze, ma anche del grado di autonomia, responsabilità e impegno civico e sociale maturato dallo studente, poichè saranno valorizzate anche le attività sportive, culturali, di volontariato e le azioni meritorie, anche extrascolastiche, utili a formare il cittadino del futuro.

Finalmente si è in presenza della più autentica educazione alle competenze trasversali, che lega indissolubilmente il percorso formativo alla crescita della persona e al suo senso di responsabilità.

Pretendere il sei in tutte le materie per essere ammessi all’esame non è “rigidità”, è il minimo sindacale per certificare che un percorso quinquennale è stato davvero superato.

Significa restituire credito al lavoro quotidiano, premiare la costanza e responsabilizzare gli studenti fin dal primo giorno di scuola. È una misura di giustizia e riconoscimento verso chi si impegna con serietà.

Il cambio di nome dei PCTO in “formazione scuola-lavoro” segna una volontà chiara a superare la logica burocratica dei progetti farraginosi (PCTO) per tornare a un’esperienza sostanziale e formativa, che avvicini concretamente i giovani al mondo del lavoro senza inutili adempimenti burocratici.

Quella del Ministro Valditara non è una riforma “selettiva” ma è selettiva nel merito.

È una riforma che guarda al futuro restituendo alla scuola la sua missione primaria: formare cittadini consapevoli e competenti, premiando l’impegno, la costanza e il talento.

Le critiche di una parte della politica, nostalgica di un modello lassista che ha svalutato la scuola pubblica trasformandola in un assurdo parcheggio di giovani senza alcun interesse e senza alcuna prospettiva futura, confermano che la strada intrapresa è quella giusta.

Bisogna ritornare ad investire sulla serietà dei percorsi di studio per ridare prestigio e futuro alla nostra istruzione e quindi ai nostri giovani.

La Direzione Sinalp

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