Vi siete mai chiesti quanto oro possiede l’Italia? E volete sapere dove è conservato? E chi è il proprietario? Ecco un po’ di risposte.
L’Italia è sul podio. Il nostro paese si trova infatti al terzo posto tra i paesi nel mondo con le maggiori quantità di oro fisico posseduto (dopo gli Stati Uniti e la Germania ed escludendo l’FMI), e possiede da sola circa l‘8% del totale dell’oro utilizzato come Riserve Auree da tutte le banche centrali del mondo.
La quantità esatta è difficile da stabilire ma non siamo distanti dalle 2.500 tonnellate di oro puro su un totale di circa 30.000 tonnellate possedute dalle varie nazioni.
La maggior parte dell’oro italiano si trova a Roma, custodito presso la sede centrale della Banca d’Italia in Via Nazionale, ma una gran parte è custodita in altri 3 luoghi fuori dai nostri confini nazionali: in Svizzera a Berna, negli Stati Uniti a New York e in Gran Bretagna a Londra.
Presso la sede della Banca d’Italia in Via Nazionale sono custodite infatti 1.100 tonnellate di oro di proprietà dell’Istituto, comprendenti anche la totalità dell’oro “monetato”, insieme a una quota (100 tonnellate) delle riserve conferite alla Bce.
Si tratta di poco meno del 50% delle riserve auree della Banca d’Italia, pari a circa 2.452 tonnellate, che sono conservate in diverse sedi.
Sebbene la Banca d’Italia non fornisca una ripartizione dettagliata in percentuale per ciascuna località̀, è noto che una parte significativa è custodita in Italia, mentre il resto è distribuito tra banche centrali estere. In particolare, circa il 45% delle riserve auree è conservato in Italia, mentre il restante 55% è detenuto presso banche centrali estere, tra cui la Federal Reserve di New York, la Bank of England a Londra e la Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS) a Basilea.
Questa enorme quantità di metallo nobile è stata accumulata dall’Italia nel tempo. La quantità maggiore di metallo si è sommata alle già consistenti giacenze tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 del secolo scorso. Nel 1957 la riserva aurea italiana raggiungeva le 400 tonnellate, al termine degli anni ’60 si era moltiplicata fino a 6 volte raggiungendo la quota attuale che, da allora, è rimasta sostanzialmente immutata.
La riserva aurea italiana è composta sia da lingotti che da monete. Il peso minimo di ognuno dei lingotti che la compongono è di circa 4 kg. e alcuni arrivano a pesare anche 19 kg. mentre la maggior parte dei lingotti, pesa intorno ai 12,5 kg.
Il numero complessivo dei lingotti in oro conservati in Italia supera i 95.000 pezzi. Il motivo principale per cui si è scelto di dislocare in posti diversi le proprie giacenze è certamente quello della suddivisione del rischio.
Ma di chi è l’oro custodito dalla Banca d’Italia?
La domanda più comune, e quasi scontata, è proprio questa.
La risposta è la seguente: l’oro è della Banca d’Italia. Non è dello Stato o dei suoi cittadini. Ma, come noto, la Banca d’Italia è un ente pubblico e, di fatto, posseduto da enti privati, per lo più banche, e i partecipanti al capitale possono essere anche privati cittadini. Nessuno di questi può però avalllare diritti sulle riserve auree e tantomeno la stessa Banca d’Italia può disporne liberamente neanche, ad esempio, a titolo di garanzia per prestiti. Di fatto la riserva aurea è intoccabile e non utilizzabile.
Per rimanere aggiornato sulle ultime notizie locali segui gratis il canale WhatsApp di Caltanissetta401.it https://whatsapp.com/channel/0029VbAkvGI77qVRlECsmk0o
Si precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.
