Navigando sul web, alla disperata ricerca di notizie positive sulla crisi idrica, purtroppo di positivo si trova poco, e non ci aiutano neanche le previsioni meteo.
Non era mai successo, neanche durante la crisi idrica del 2006.
La Diga Ancipa, una delle più importanti in Sicilia, è praticamente vuota.
A gestirla è l’Enel, ma essendo gli impianti idroelettrici fermi da un anno, l’utilizzatore è Siciliacque.
Sono circa 500 mila gli abitanti che si contendono le ultime decine di migliaia di metri cubi d’acqua disponibili, con i pesci che boccheggiano.
La grande rete che si collega con l’Ancipa, arriva fino al dissalatore di Gela, l’invaso è quindi stato progettato per alimentare diverse province.
Dai dipartimenti regionali, hanno registrato un dato agghiacciante sull’Ancipa che non ha precedenti.
In pratica, a fronte di una capienza di 50 milioni di metri cubi d’acqua, ne sarebbero disponibili soltanto poco più di 2,5 milioni, ma solo 500 mila metri cubi, una quantità quasi irrilevante, sono per le forniture domestiche.
I restanti due milioni servono per far sopravvivere i pesci presenti e in alternativa, per recuperare questi altri due milioni, si fa sempre più avanti l’idea di spostarli, anche se ancora non si sa come e dove, avendo tra le altre cose un costo altissimo.
Su quanta acqua ancora ci sia Enel non si sbilancia, ma si limita a dire che l’utilizzatore dell’acqua dell’invaso è Siciliacque.
Anche le recenti piogge, non pare siano servite a molto, lo ha anche confermato l’Ing.Cocina, appena qualche centimetro e, precisa Enel, l’invaso potrebbe raggiungere, comunque, il livello indicato dall’associazione a cui è stata assegnato incarico di stabilire il volume minino d’acqua necessario per la salvaguardia della fauna ittica.
In pratica l’Ancipa è prossima alla chiusura.
Le condutture che si diramano dall’Ancipa perdono parecchi litri al secondo e si interviene soltanto quando la perdita è di un certo quantitativo, come successe la settimana scorsa dove, a causa di una falla, si perdevano circa 100 litri al secondo, mentre su altre perdite, a dir dei tecnici, meno importanti se evita di intervenire per non interrompere nuovamente la fornitura e di conseguenza la distribuzione.
A Enna è scattata l’inchiesta della Procura, spinta anche dalle denunce dei residenti, nel mirino guasti e turnazioni, a Caltanissetta si sono fermate pure le proteste, anche le la Corte dei conti vuol vederci chiaro sulle tariffe .
Le perdite confermano, qualora fosse necessario, che la crisi idrica ha messo in evidenza tutte le criticità del sistema idrico regionale.
Bisogna mettere in campo interventi straordinari, laddove non ci sono i pozzi bisogna cercarli.
La cabina di regia di ciò ne è consapevole e lo ribadisce ad ogni occasione, ma a livello politico o manca la consapevolezza o la volontà.
Sta di fatto che così continuando, se non ci aiuteranno neanche le piogge, a breve anche l’Anipa chiuderà le saracinesche e vedremo come verremmo riforniti.
Ad Maiora

