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Macron, Starmer e Carney avvertono Israele “non resteremo inerti”

Last updated: 20/05/2025 10:15
By Sergio Cirlinci 120 Views 3 Min Read
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A giugno conferenza ONU per la soluzione a due Stati. Dura condanna per le operazioni militari nella Striscia

AGI – Emmanuel Macron, Keir Starmer e Mark Carney hanno avvertito che “non resteranno inerti” di fronte alle “azioni scandalose” del governo israeliano di Benjamin Netanyahu a Gaza, minacciando “misure concrete” se non cesserà l’offensiva militare e non rilascerà gli aiuti umanitari.

“Siamo determinati a riconoscere uno Stato palestinese come contributo al raggiungimento di una soluzione a due Stati e siamo pronti a lavorare con altri per raggiungere questo obiettivo”, hanno affermato il presidente francese e i primi ministri britannico e canadese in una dichiarazione congiunta, riferendosi in particolare alla conferenza prevista per giugno alle Nazioni Unite “per costruire un consenso internazionale attorno a questo obiettivo”.

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“Ci opponiamo fermamente all’espansione delle operazioni militari israeliane a Gaza”, hanno affermato i leader, aggiungendo che il “livello di sofferenza umana” nell’enclave palestinese è “intollerabile”.

Inoltre l’annuncio di accesso a “una quantità minima di cibo”, hanno proseguito nella dichiarazione i tre leader, è “completamente insufficiente”. Il governo di Israele, hanno aggiunto, “deve cessare le operazioni militari a Gaza e autorizzare immediatamente l’ingresso degli aiuti umanitari”.

I tre leader hanno anche condannato “il linguaggio odioso recentemente utilizzato dai membri del governo israeliano e la minaccia di sfollamento forzato dei civili che affrontano la disperata distruzione di Gaza”. Pur riconoscendo il diritto di Israele a “difendersi” dal “terrorismo” e chiedendo ad “Hamas di rilasciare immediatamente i restanti ostaggi tenuti cosi’ crudelmente in ostaggio dal 7 ottobre 2023″, Macron, Starmer e Carney ritengono che l’escalation portata avanti dalle autorità israeliane sia “totalmente sproporzionata”.

“Se Israele non pone fine alla nuova offensiva militare e non revoca le restrizioni sugli aiuti umanitari, adotteremo ulteriori misure concrete in risposta”, hanno avvertito, senza specificare quali. Riferendosi alla conferenza del 18 giugno a New York, presieduta congiuntamente dall’Arabia Saudita e dalla Francia, sulla soluzione dei due Stati, i leader hanno promesso di “collaborare con l’autorità Nazionale Palestinese, i partner regionali, Israele e gli Stati Uniti per raggiungere un consenso sulle disposizioni per il futuro di Gaza, sulla base del piano arabo”.

La replica di Israele

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha replicato alla condanna dell’offensiva a Gaza giunta dai leader di Francia, Canada e Gran Bretagna, definendola come l’offerta di una “ricompensa enorme” ad Hamas.

“Chiedendo a Israele di porre fine a una guerra difensiva per la nostra sopravvivenza prima che i terroristi di Hamas al nostro confine vengano annientati e rivendicando uno Stato palestinese, i leader di Londra, Ottawa e Parigi stanno offrendo una ricompensa enorme per l’attacco genocida contro Israele del 7 ottobre, invitando al contempo a commettere altre atrocità simili”, ha dichiarato Netanyahu.

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