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Maternità surrogata, per Roccella anche il “medico deve segnalare i casi di violazione”. L’ordine smentisce: “Esonerati dalla denuncia”

Last updated: 22/10/2024 6:01
By Redazione 77 Views 3 Min Read
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Per la ministra Eugenia Roccella “anche il medico dovrà segnalare i casi di violazione della legge sulla maternità surrogata alla Procura“. Una richiesta che la titolare del dicastero per la Famiglia ha detto a Tagadà su La7 e che ha provocato la dura reazione del presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli: “Il medico ha il dovere di curare”. E non di denunciare. La questione è stata sollevata a pochi giorni dall’approvazione definitiva del provvedimento, fortemente voluto dal governo e contestato dalle forze di opposizioni che l’hanno definito “un assurdo giuridico”.

“Che il medico”, ha spiegato Anelli, “sia esonerato dall’obbligo di denuncia nei confronti del proprio paziente lo si desume anche dal capoverso dell’articolo 365 del Codice penale che esime il medico da tale obbligo quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale. Quindi il medico non deve, è vero, ostacolare la giustizia ma non deve, soprattutto, porre in essere atti che mettano a rischio la relazione di cura, limitando la tutela della salute dei cittadini”. Come ricordato da Anelli, “il medico ha il dovere di curare: dovere che gli deriva dalla Legge, in primis la Costituzione, e dal Codice deontologico, è confermato dalla Giurisprudenza e prevale su ogni altro obbligo, facoltà o diritto”. Il parere espresso da Anelli in merito alla posizione del medico rispetto alla legge appena approvata, secondo quanto si apprende, verrà pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal.

Le due posizioni agli opposti riflettono l’aspro dibattito seguito al via libera alla legge. La legge che rende la Gpa ‘reato universale’ è stata approvata lo scorso 16 ottobre grazie ad un ddl a firma della deputata di Fdi Carolina Varchi, approvato dal Senato e in precedenza dalla Camera. In Italia la Gpa è già un reato da venti anni, ma la nuova legge estende ora la punibilità anche per chi l’ha praticata all’estero: si rischiano pene fino a due anni di reclusione e multe fino a un milione di euro. Le opposizioni hanno denunciato che la nuova normativa va contro la Costituzione, crea “bambini di serie A e di serie B” ed ha uno stampo “medioevale”. Sulla stessa linea le Famiglie Arcobaleno e le associazioni Lgbt. Che lo scontro si preannunci molto duro è evidente, con i Radicali già pronti alla presentazione di un quesito referendario abrogativo. L’Associazione Luca Coscioni, da parte sua, ha assicurato battaglia nei tribunali: sono già 30 le coppie che si apprestano a presentare ricorso.

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