Il contestato raduno dell’ultradestra è iniziato questa mattina alle 9 al Teatro Comunale di Gallarate, in anticipo rispetto all’orario originariamente previsto. Espulso il politico danese, Rasmus Paludan. Vannacci: “Avete il mio sostegno”
Il Remigration Summit, il contestato raduno dell’ultradestra sul tema dell’immigrazione, è stato anticipato alle 9 al Teatro Comunale di Gallarate, in provincia di Varese. La convocazione – per coloro che avevano acquistato il biglietto – è arrivata via e-mail alle 6 con l’indicazione del luogo e dell’orario, anticipato alle 9 rispetto alle 14.30 come era originariamente previsto. Tutte accortezze per evitare contro-manifestazioni, evidentemente.
“Sono due legittimi contributi ad una discussione: in democrazia c’è bisogno di tutti i contributi e di tutte le componenti rispetto a fenomeni così complessi. Io per mia vocazione ritengo che la politica sia l’arte del possibile e quindi in questo contesto trovo una cornice per la quale mi trovo un po’ a mio agio”. Ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, a margine di un incontro di “Noi Moderati” a Napoli, risponde alla domanda su che approccio preferisca sul tema dell’immigrazione: quello dei moderati di centrodestra o quello del Remigration Summit in corso a Gallarate.
“Tutti i contributi ideali che si danno dalla politica, sono importantissimi, cioè tracciare delle traiettorie future, degli orientamenti, degli ideali – continua il Guardasigilli – E poi esistono dei luoghi dove la politica viene praticata, raccontata secondo l’arte del possibile e quindi secondo considerazioni di tipo diverso. La sintesi tra le due cose credo sia la migliore” conclude.
Una manifestazione che fino a poche prima era avvolta da mistero. Anche il primo cittadino, Andrea Cassani, aveva lasciato aperte più ipotesi per la location, rimandando la decisione alla Prefettura.
Le polemiche
Il convegno dell’ultradestra europea contestato nel pomeriggio a Milano da un cartello di 70 associazioni. Il Partito Democratico aveva definito come un “dovere” vietare un incontro “di razzisti che inneggiano all’odio e all’intolleranza” mentre il leader della Lega Matteo Salvini aveva replicato: “Non siamo mica in Unione Sovietica”. Contro si è espresso anche Nicola Fratoianni di Avs: “È importante essere al presidio antifascista di Milano contro la vergogna di un summit suprematista, razzista e xenofobo a livello europeo che si svolge in Lombardia? Perché deve essere chiaro a tutti che l’Italia non è un ‘Paese sicuro’ per neonazisti e razzisti”.
“È stato deciso di fare questa manifestazione a Gallarate. Le misure per garantire l’ordine pubblico prese da Questura e Prefettura sono imponenti e adeguate. Mi auguro che vada tutto bene perché è giusto che tutti possano manifestare le proprie idee” ha commentato il sindaco.
L’evento – sold out da giorni, secondo gli organizzatori – registrerebbe partecipanti provenienti da tutta Europa: biglietti da 49 euro, versione base, fino a 250 euro con “opzioni premium” (dovrebbero essere previsti pasti e pernotto).
Il sostegno della Lega
Il generale Roberto Vannacci, eurodeputato della Lega, ha inviato un video, scusandosi di non poter essere presente. “Avete il mio sostegno” avrebbe detto aggiungendo che “la remigrazione non è uno slogan ma una proposta concreta. Vuol dire mette al centro gli italiani, gli europei. È una battaglia di libertà e civiltà, di sicurezza, che è il vero spartiacque fra destra e sinistra”. Tra i protagonisti sul palco ci sarebbe dovuto essere anche Rasmus Paludan, il politico di estrema destra danese, noto per aver bruciato il Corano in pubblico, che atterrato a Malpensa è stato espulso per motivi di ordine pubblico.
Si fa nutrita la partecipazione leghista. A quanto apprende la ‘Dire’, oltre all’eurodeputata Isabella Tovaglieri e al videomessaggio di Roberto Vannacci, per il Carroccio ha partecipato anche il capogruppo in Regione Lombardia Alessandro Corbetta, che peraltro aveva difeso anche nei giorni scorsi la “libertà d’espressione” degli organizzatori del summit.
Alla convention del movimento guidato dal nazionalista austriaco Martin Sellner e dall’influencer e filosofa suprematista olandese Eva Vlaardingerbroek, è arrivato anche un videomessaggio dell’altra vicesegretaria della Lega eletta due giorni fa, Silvia Sardone, ora europarlamentare, un passato in Forza Italia.
A Milano, in piazza San Babila, anche Schlein, Landini e Fratoianni
Piazza San Babila a Milano gremita per la manifestazione “Nessuno spazio per l’odio uniti contro il Remigration Summit”, per protestare contro il raduno dell’estrema destra che si è svolto oggi a Gallarate, in provincia di Varese. Numerose le bandiere di Cgil, Pd, Avs e della pace. Sventola anche una bandiera della Palestina. La manifestazione si è aperta sulle note di “Bella ciao”, cantata dai Modena City Ramblers, e sono presenti, tra gli altri, il segretario della Cgil Maurizio Landini e i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli oltre alla segretaria del Pd, Elly Schlein.
“È grave che ci sia anche nel governo italiano chi dà sponda a raduni di questo tipo”, ha detto Schlein a margine della manifestazione. “Noi siamo felici di questa bella partecipazione a Milano, ben più alta di quelli che si sono chiusi a Gallarate – ha aggiunto -, per ribadire concetti discriminatori che noi non accettiamo, che la Costituzione di questo Paese non accetta”. Ai giornalisti che le hanno chiesto se i principi del Remigration Summit sono in linea con quelli del governo Meloni ha riposto, “questo lo dovete chiedere a loro, perché dietro ai titoli non si capisce neanche che cosa ci sia se non odio intolleranza e discriminazione”.
Scontri al corteo degli antagonisti a Milano
A Milano si sono verificati scontri tra la polizia e manifestanti al corteo di antagonisti e centri sociali contro il Remigration Summit in corso a Gallarate. La testa del corteo – che trasporta un grosso striscione rigido nero con scritto “Make Europe Antifa Again” – ha cercato di deviare dal percorso autorizzato e passare in Via Boccaccio, sbarrata da camionette della polizia. Dopo alcuni lanci di lacrimogeni, bombe carta e oggetti contundenti è avvenuto il “contatto” con le forze dell’ordine: la polizia ha usato manganelli e idranti per respingere i manifestanti, molti dei quali indossavano caschi per proteggersi.
Cori ostili contro le forze dell’ordine. Secondo quanto si apprende, l’obiettivo dei manifestanti era raggiungere un accesso secondario alla stazione di Cadorna, già presidiato dalla Polizia. La situazione resta sotto controllo ma altamente tesa.
