A Caltanissetta in questi mesi due sono stati gli argomenti che hanno occupato e attirato l’attenzione dei nisseni, il Settembre Nisseno e la crisi idrica.
Mentre il primo, ben riuscito, ha rallegrato le serate, l’altro ha rattristato le giornate ai nisseni.
Adesso il primo volge al termine mentre per il secondo non si vede ancora una soluzione e dobbiamo abituarci, anche se così non dovrebbe essere.
Da domani quindi non si parlerà altro che di crisi idrica, mentre da altri parti, non distante da noi e vivendo anche loro la crisi, si va avanti, si cresce e si portano avanti tanti progetti, specialmente per quanto riguarda l’offerta formativa.
In piena campagna elettorale gioimmo tutti nel sentirci dire che il Policlinico, poi “declassato” a Ospedale Universitario, si sarebbe fatto a Caltanissetta.
A molti parse una notizia gettata lì, giusto per accaparrarsi più voti, visto che in quel periodo era l’argomento principe, il cavallo su cui puntare per vincere le elezioni.
Da allora però è calato il silenzio.
Giustamente l’allora Presidente del Consorzio, Avv. Tesauro, oggi sindaco, si dimise e tutto fu “congelato”.
Adesso, nulla si sa su chi prenderà il suo posto, nomina che farà ovviamente il Governo Regionale ed il suo Presidente.
Tempo fa circolarono alcuni nomi, ma poi nonostante la mancanza dell’acqua tutto si annacquò.
Ma c’è chi va oltre la crisi idrica, cercando di guardare avanti diventando sempre più attrattivo per gli studenti, contrariamente a quanto avviene da noi dove, da come si è appreso dalle pagine de “la Repubblica di Palermo”, di alcuni giorni fa, dove si leggeva che alcune lezione sono passate da presenza a remoto, causa carenza idrica, e di conseguenza molti studenti, anziché venire in città sono letteralmente fuggiti.
Tutto ciò crea un doppio danno, immagine ed economico, mettendo in serio rischio quella che poteva rappresentare l’unica strada per il rilancio del centro storico, dell’economia locale, che non avendo altro o poco su cui puntare, guardava e sperava nel rilancio dell’Università e del nostro Sant’Elia.
A poco sono anche servite le apparizioni e rassicurazione che il Magnifico Rettore venne a darci, così come anche quelle del Presidente della Ragione.
Ma la crisi idrica colpisce anche la vicina Enna, ma malgrado tutto non hanno rallentato o avuto di questi problemi.
Basta andare sulla pagina ufficiale dell’Università Kore per rendersi conto che vanno avanti con o senza l’acqua, mettendo in serio rischio il nostro “sogno”.
Si leggono inviti agli studenti, sia per quanto riguarda la nuova residenza universitaria, il Grand Hotel del Lago di Enna, che può ospitare fino a 72 studenti, collegata al resto della città grazie ai trasporti pubblici.
Andando oltre si legge che grazie alle autorizzazione dei Ministeri dell’Università e della Salute, il Dipartimento di Medicina si arricchisce con l’attivazione delle prime scuole di specializzazione in Anestesia rianimazione, terapia intensiva e del dolore, Igiene e medicina preventiva e Ginecologia e ostetricia.
I soci del Consorzio Universitario di Caltanissetta, giusto per non dimenticarlo sono: il Comune di Caltanissetta. L’Azienda Sanitaria Provinciale n° 2 Caltanissetta, il Cefpas Caltanissetta, la Camera di Commercio di Caltanissettae il Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta.
Cosa aspettano questi enti a riunirsi e soprattutto a dare tempestive risposte agli studenti e a chi ha creduto che dall’Università Caltanissetta si potesse ripartire per rinascere ?
Riecheggiano ancora nel civico consesso le parole di chi, oggi al governo della città, parlava che giustamente che non si doveva permettere l’ennesimo scippo.
Semmai dovesse accadere, diventeremo un paesello di provincia, dove i nostri studenti continueranno ad andare a studiare fuori, non tornando mai più, quando anche gli adulti andranno via in cerca di lavoro, quando il centro storico sarà ancora più deserto di quello che molti lamentano essere diventato in questi anni, quando saranno più le case sfitte che quelle abitate, quando si seguiranno i figli e la popolazione si ridurrà sempre più, allora nessuno osi poi parlare dell’ennesimo scippo, ma parli di incapacità, di mancanza di programmazione e dove comandano i soliti che decidono del futuro della città e dei suoi abitanti.
Ancora una volta chi vantava referenze palermitane e romane, sta perdendo l’occasione di dimostrare quello di cui si vantava e con questo immobilismo, rischia di far perdere un’importantissima occasione alla città, ai nostri giovani e al futuro dell’intera collettività.
Giorno 6 ottobre i ragazzi hanno organizzato una manifestazione per la crisi idrica, sperando che chiedano a gran voce non solo l’acqua, che consente il regolare svolgimento delle attività scolastiche, ma un serio e concreto impegno a che le parole pronunciate in primavera, si concretizzino.
I nisseni tutti, con i prima fila gli studenti non devono permettere di farsi rubare il futuro loro e delle nuove generazioni
Ad Maiora