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VIDEO| Separazione carriere, ok della Camera in terza lettura. Bagarre in Aula e seduta sospesa

Last updated: 18/09/2025 17:40
By Redazione 83 Views 9 Min Read
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I sì sono stati 243 e 109 i voti contrari. Applausi dai deputati di maggioranza e dagli esponenti del governo

Contents
BAGARRE IN AULA CAMERA DOPO IL VOTO, SEDUTA SOSPESAMULÈ: “RIFORMA SACROSANTA, ONORIAMO MISSIONE BERLUSCONI”DELMASTRO: “ALTRO PASSO VERSO RIFORMA EPOCALE GIUSTIZIA”DELLA VEDOVA: “VOTO SÌ, MODALITÀ SBAGLIATA PER RIFORMA GIUSTA”SALVINI: “GIUSTIZIA PIÙ EFFICIENTE E PROMESSA MANTENUTA”COSTA: “VICINI A TRAGUARDO PER RAFFORZARE GIUDICE E DEPOTENZIARE CORRENTI”Si precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.                                                 

L’Aula della Camera ha approvato, in terza lettura, il disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere tra giudici e pm. I sì sono stati 243 e 109 i voti contrari. La votazione richiedeva la maggioranza assoluta. Il testo passa ora al Senato per la quarta e ultima lettura. Applausi dai deputati di maggioranza e dagli esponenti del governo.

BAGARRE IN AULA CAMERA DOPO IL VOTO, SEDUTA SOSPESA

Momenti di tensione in Aula alla Camera dopo il voto. È vera e propria bagarre, con l’intervento dei commessi e dei questori per impedire lo scontro fisico. Il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, ha sospeso la seduta per alcuni minuti.

La tensione è esplosa dopo che una volta proclamato il voto sul ddl per la separazione delle carriere, si sono levati applausi dai banchi della maggioranza ma anche dal banco del governo. Dal Partito democratico si levano urla: “Non si applaude dai banchi del governo, un ministro non applaude”, dice la capogruppo Chiara Braga. Il regolamento di Montecitorio prevede infatti l’astensione da parte di esponenti del governo.

Ma la miccia vera e propria si accende quando le opposizioni intervengono sull’ordine dei lavori per tornare a chiedere che il governo e in particolare la premier Giorgia Meloni riferiscano su Gaza. Il deputato M5s Leonardo Donno, come viene riferito da esponenti della maggioranza, si lancia verso i banchi del governo. Qualcuno racconta che Donno avrebbe rivolto parole forti verso il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Donno è solito a queste provocazioni – dice un esponente di Fratelli d’Italia – sono intervenuti i commessi e abbiamo fatto un cordone anche noi per fermarlo, probabilmente cercava la rissa, cercava lo scontro fisico”.

La scena preoccupa tutti. Anche la segretaria del Pd Elly Schlein si alza dal suo posto per invitare i colleghi a mantenere la calma. Più volte richiami alla calma arrivano dal presidente di turno Sergio Costa (M5s) che si rivolge con voce perentoria a Donno e invoca l’intervento dei questori prima di sospendere la seduta.

Alla ripresa, la capogruppo Pd Chiara Braga sottolinea che gli applausi della maggioranza ‘stridono’ con la crisi umanitaria a Gaza. La richiesta del governo in Aula sul Medio Oriente arriva da tutte le opposizioni. Anche Italia Viva stigmatizza le scene di gioia al si’ in terza lettura della riforma. Davide Faraone commenta: “Abbiamo visto ministri e sottosegretari che saltellavano”.

MULÈ: “RIFORMA SACROSANTA, ONORIAMO MISSIONE BERLUSCONI”

“Un passo dopo l’altro, si sta completando il percorso della riforma costituzionale della giustizia. Per molti di noi di Forza Italia significa onorare e mantenere fede, con molta personale commozione, a una missione che ci aveva affidato Silvio Berlusconi: approvare la riforma entro il 2027″. Così il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè.

Per l’esponente di Forza Italia si tratta di “una riforma sacrosanta, che proietta finalmente l’Italia verso una giustizia giusta nella quale il giudice e il pubblico ministero sono figure separate. Solo chi è nemico dei diritti e delle garanzie dei cittadini o chi vuol mantenere una distorsione del sistema può continuare a opporsi. Gli italiani lo hanno capito. E ora, dopo il voto alla Camera, andiamo avanti verso l’ultima tappa che ci separa dal voto referendario: non sarà una battaglia contro chi non è d’accordo, ma l’ennesima e splendida occasione per dimostrare quanto è sacrosanta questa riforma”.

DELMASTRO: “ALTRO PASSO VERSO RIFORMA EPOCALE GIUSTIZIA”

“Con l’approvazione in seconda lettura alla Camera la riforma della giustizia compie un altro passo storico. Separare le carriere è una battaglia di civiltà per dare piena attuazione al dettato costituzionale del giusto processo: accusa e difesa sullo stesso piano, davanti a un giudice realmente terzo e imparziale“. È quanto dichiara Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario di Stato alla Giustizia.

Per Delmastro “il doppio Csm garantisce e non limita l’autonomia dei magistrati, liberandoli dal peso delle correnti e da ogni sospetto di intrusione politica. Con il sorteggio dei suoi componenti si restituisce dignità e merito a un’intera categoria, ponendo fine a privilegi e spartizioni che hanno troppo spesso mortificato la giustizia. Fratelli d’Italia mantiene gli impegni presi con i cittadini: siamo davanti a una riforma epocale, che ristabilisce credibilità nei confronti della giustizia italiana e difende il principio liberale di equilibrio tra le parti. Ora la parola passa al Senato per completare l’iter parlamentare e consegnare finalmente alla nazione una giustizia più giusta, moderna e libera dalle correnti”, conclude il sottosegretario.

DELLA VEDOVA: “VOTO SÌ, MODALITÀ SBAGLIATA PER RIFORMA GIUSTA”

“Confermo il mio voto a favore sulla separazione delle carriere, nonostante la modalità con cui Meloni ha voluto portare a casa questa riforma costituzionale sia totalmente sbagliata e sia un metodo che prefigura, a mio avviso, l’evoluzione, o meglio l’involuzione di un eventuale bis di Meloni a Palazzo Chigi. Una involuzione verso la democrazia scarnificata. Ma questa non è una riforma meloniana o di Nordio e non è nemmeno una riforma berlusconiana. Questa è una riforma radicale, liberale, pannelliana”. Lo afferma il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova.

“Voto sì non solo nel merito ma anche per una considerazione politica: io ritengo che si debba costruire un’alleanza per l’alternativa in grado di battere Meloni, e perché mai dobbiamo rischiare di escludere da questa alleanza tutti i liberali, radicali, riformatori e garantisti, fortemente critici con il Governo Meloni ma che hanno sempre pensato che questa fosse una riforma necessaria e che quindi non ritengono che si debba votare no solo perché la fa questo Governo?”, conclude Della Vedova.

SALVINI: “GIUSTIZIA PIÙ EFFICIENTE E PROMESSA MANTENUTA”

“Voto favorevole dalla Camera alla riforma della giustizia, che ora tornerà al Senato per l’ultimo via libera. Esprimo grande soddisfazione per questo passo in avanti decisivo: è un provvedimento nell’interesse di tutti i cittadini, un punto fondamentale del programma del centrodestra e una battaglia storica della Lega. Per una giustizia più giusta, efficiente, trasparente. Promessa mantenuta: avanti tutta!”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini su X.

COSTA: “VICINI A TRAGUARDO PER RAFFORZARE GIUDICE E DEPOTENZIARE CORRENTI”

“Il voto della Camera sulla Separazione delle Carriere è una ulteriore tappa verso al traguardo finale per una riforma che rafforza il giudice di fronte allo strapotere del Pubblico Ministero, garantisce ai magistrati capaci di fare carriera senza vedersi scavalcati da chi è tutelato dalle delle correnti, garantisce che gli errori giudiziari vengano sanzionati senza eccezioni”. Lo dichiara il deputato di Forza Italia Enrico Costa, vicepresidente della commissione Giustizia.

Fonte articolo Agenzia Dire www.dire.it di Maria Carmela Fiumanò

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