Nella sentenza di Kathleen Williams si concedono 60 giorni di tempo per interrompere le attività del centro di detenzione situato nelle Everglades, in Florida
La giudice federale degli Stati Uniti, Kathleen Williams, ha ordinato la chiusura di Alligator Alcatraz, il centro di detenzione per migranti voluto dal presidente Donald Trump e situato nelle Everglades, in Florida. Nell’ordinanza si concedono 60 giorni di tempo per interromperne le attività e rimuovere generatori, impianti gas e fognari installati nel sito. La sentenza stabilisce che la struttura sta causando gravi danni ambientali alla zona e ripercussioni alle specie in via di estinzione che ospita. Viene proibito l’ampliamento del centro di detenzione, oltre che l’inserimento di nuovi detenuti.
“Si tratta di una vittoria storica per le Everglades e per gli innumerevoli americani che credono che questa natura selvaggia in pericolo debba essere protetta, non sfruttata”, ha affermato Eve Samples, direttrice esecutiva di Friends of the Everglades, come riporta Bbc News. Il sito voluto da Trump è stato oggetto di varie denunce presentate dagli attivisti e dai residenti. Lo Stato della Florida, che sta collaborando con l’amministrazione Trump nella costruzione del sito, ha già presentato ricorso.
Costruito due mesi fa nel mezzo di una palude di Miami, Alligator Alcatraz è diventato il fulcro dell’attività repressiva dell’immigrazione illegale voluta dall’amministrazione Trump. Il suo nome deriva dalla fauna selvatica di alligatori, coccodrilli e pitoni che, secondo Trump, avrebbero impedito ai detenuti di fuggire. Può ospitare fino a 3mila detenuti.
Fonte Agenzia Dire www.dire.it di Giusy Mercadante
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