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La violenza ultras e il sottobosco neofascista sono un pericolo che va affrontato

Last updated: 21/10/2025 7:45
By Redazione 157 Views 6 Min Read
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La morte dell’autista a Rieti, colpito in testa da un sasso lanciato contro il bus dei tifosi, è una notizia che lascia senza parole.

Contents
Le Amicizie Pericolose della PoliticaSi precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.                                                 

In questo podcast non ci occupiamo solitamente di cronaca ma quello che emerge dalle indagini è inquietante quanto prevedibile: quella che sembrava una violenza da stadio, ora ha un’ombra più scura: le indagini puntano su ultras legati a gruppi di estrema destra. Non è un incidente, ma una spedizione punitiva.

https://www.fanpage.it/podcast/scanner/la-violenza-ultras-e-il-sottobosco-neofascista-sono-un-pericolo-che-va-affrontato

Per troppo tempo, in Italia, abbiamo fatto finta di niente. Abbiamo detto che la violenza e l’estremismo di destra erano roba da “goliardia” o da “curva”. Curve come quelle della Lazio, del Verona, dell’Inter, note per le loro radici neofasciste. Ma l’odio non resta dentro lo stadio. Quei ragazzi tornano a casa, nei quartieri, e portano quell’ideologia nelle città e sui social.

Dagli Stadi al Sottobosco Criminale e Istituzionale

Questo mondo è sporco e complesso. Per anni, per esempio, il capo degli ultras della Lazio, Fabrizio Piscitelli, detto “Diabolik”, è stato un simbolo di questa unione: un leader neofascista, ma anche un narcotrafficante che faceva affari con la criminalità organizzata, fino a quando non è stato ucciso da un sicario in pieno stile mafioso. Un esempio lampante di come l’estremismo politico sia spesso solo la facciata per attività criminali.

Basta guardare cosa è successo di recente:

L’Attentato di Traini: L’unico vero attentato politico in Italia negli ultimi anni è stato quello di Luca Traini (2018), un ex militante di destra che ha sparato contro ragazzi africani, solo per odio razziale.

L’Assalto alla CGIL: L’attacco alla sede della CGIL nel 2021, guidato da frange No Vax, è finito con condanne che hanno svelato legami con Forza Nuova.

Tutti questi episodi dimostrano che l’estremismo non è un gioco, è una violenza organizzata. E i nostri Servizi Segreti lo sanno bene. Nelle loro ultime Relazioni (2025) dicono chiaramente che l’eversione di estrema destra è un pericolo crescente.

Le Amicizie Pericolose della Politica

Il vero problema è che questa violenza si sente legittimata, perché i legami con la politica sono troppo stretti.

Vediamo ogni anno quella liturgia fascista dei saluti romani ad Acca Larentia, nel cuore di Roma, che ha portato a nuovi rinvii a giudizio.

Ma il punto più dolente è la destra istituzionale che non recide i ponti.

L’inchiesta “Gioventù Meloniana” di Fanpage ha mostrato che i giovani di Fratelli d’Italia fanno saluti romani, cantano inni al Duce e usano linguaggi neofascisti proprio nelle sedi del partito

Ancora più grave è la vicinanza di esponenti politici di alto livello a figure controverse. Pensiamo a Matteo Salvini, fotografato a una festa della Curva Sud del Milan in un abbraccio con Luca Lucci, capo ultras condannato per traffico di droga. Quando un Ministro degli Interni si fa ritrarre con persone con un curriculum criminale così pesante, il messaggio è devastante: l’odio e il crimine sono tollerati, se portano consensi.

Infine, la stessa Chiara Colosimo, attuale Presidente della Commissione Antimafia del Parlamento, è nota per l’amicizia con Luigi Ciavardini, ex terrorista dei NAR e condannato per la Strage di Bologna.

Quando un partito di governo non riesce a prendere le distanze in modo netto e i suoi esponenti si legano a figure del terrorismo nero o della criminalità da stadio, cosa succede? Succede che si manda un messaggio pericoloso: che l’odio è tollerato e che i conti con la storia non sono mai stati chiusi.

Dobbiamo smetterla di chiudere gli occhi. Bisogna rompere ogni legame, ogni ambiguità politica, e trattare l’estremismo di destra per quello che è: qualcosa che va condannato senza ambiguità.

Fonte fanpage.it

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