Sui banchi degli antichi mercati palermitani del Ballarò e Vucciria, primeggia “u Purpu a Stricasali”
Gli abili e folcloristici commercianti del luogo, lo preparano dentro grandi pentoloni e, affettato ad arte, lo servono su antichi (o a volte solo vecchi) piatti in vetro colorato, semplicemente bollito e condito con sale e limone… come nella migliore tradizione dello street food siciliano.
CURIOSITA’
Solo per tradizione, ogni polpo viene legato ad una lenza e ad un tappo di sughero, perchè, si dice, che il sughero lo faccia ammorbidire e, quindi, lo renda meno calloso, ma, in effetti, si tratta, solo, di una leggenda metropolitana legata al fatto che gli antichi pescatori di polpo (i purpara) cuocevano tutti assieme il loro pescato in un unico grande pentolone; ad un certo momento, quando i polpi stavano in fondo al pentolone, diventava difficile riconoscere il proprio polpo e ognuno si dichiarava proprietario del’esemplare più grosso.
Così, per fare in modo che ognuno potesse identificare il proprio polpo (e non usurpare quello degli altri), legarono altrettanti galleggianti di colori differenti, utili all identificazione della proprietà e a facilitarne il ripescaggio dal fondo delle grandi pentole in alluminio.
INGREDIENTI PER 6 PERSONE
- 1 polpo di circa 1,5 kg
- acqua bollente
- sale marino
- foglie di alloro
- fette di limone
- pepe nero in grani
Riempite una pentola a 3/4 di acqua, salatela con moderazione, aggiungete qualche foglia di alloro e qualche pezzo di limone.
Fate bollire.
A questo punto, tenendo per la testa (che poi è la pancia) il polpo, immergetelo per tre volte dalla parte dei tentacoli in modo che questi si arriccino su se stessi, quindi lasciatelo definitivamente cadere in acqua.
Coperchiate ed alzate la fiamma.
Un polpo da 1,5 kg dovrà bollire per circa 15-20 minuti.
Una volta cotto, lasciatelo altri 20 minuti nell’acqua, poi scolatelo e – ancora tiepido – mettetelo su un piatto di portata, circondato da fette di limone; ottimo se il piatto fosse decorato, in ceramica di Caltagirone o uno dei vecchi piatti della nonna in vetro colorato.
Condite con sale, pepe e limone e, se volete, un po’ di prezzemolo, a me piace aggiungere anche un filo di olio evo.
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